Ufficialmente c’è ancora una sfida da giocare sabato, in quel di La Spezia (senza Mazzarani, squalificato ieri dal giudice sportivo), ma ufficiosamente è già iniziata la stagione 2013-14 per il Modena. Tanto lavoro da svolgere fin da subito, fra riscatti e rinnovi contrattuali, ma come detto tanto lavoro da fare anche se si vuole riavvicinare il pubblico ad una società che, come detto mille volte da tutti, non ha brillato per chiarezza in questa prima annata. Roberto Casari, patron e punto di riferimento nella rivoluzione societaria dell’ultima estate, da qualche tempo cavalca l’onda anti-sassolese della parte più accesa della tifoseria gialloblù, ma ciò non basta per riguadagnarsi la fiducia persa in questi mesi, serve qualcosa di più a partire dalla conferma di alcuni punti cardine dell’ultima squadra, chiaramente quelli confermabili e non coloro che irrimediabilmente saluteranno come Matteo Ardemagni. Ripercorrendo la stagione, infatti, ricordiamo che i primi ottimi mesi della squadra avevano cancellato i primi mugugni risalenti al mese di settembre, quando andò in scena la presentazione della squadra al Mammut, ma fu riservata solamente a soci del club, sponsor e giornalisti. Antonio Caliendo in quella sede promise una successiva grande festa al Braglia anche per i tifosi, festa che mai andò in scena così come qualsiasi tipo di iniziativa legata al Centenario, sostanzialmente dimenticato dalla nuova proprietà. Già, nuova proprietà, quella che fa capo a Stefano Commini e che ha attirato le ire di tutti i tifosi poiché ancora non è chiaro, tramite gli strumenti a disposizione di tutti, dove e come l’imprenditore romano possa aver negli anni reperito i fondi che servono per gestire un club cadetto a livello economico. L’idea che molti si sono fatti è che in realtà sia Roberto Casari, dietro le quinte, a garantire il futuro del club e non ci sarebbe assolutamente niente di male a dichiararlo pubblicamente ripartendo da zero in un rapporto dove tante sono state le decisioni discutibili, come quella più recente di cancellare i biglietti ad un euro per i terremotati in occasione del derby con il Sassuolo. Il dg Secco ha motivato la scelta spiegando che per una partita importante non era certo uno scandalo interrompere una promozione che per altre venti gare era ed è stata sempre rispettata. Tuttavia, guardando al sito ufficiale della società, era ben specificato che questa promozione sarebbe valsa per tutte le partite casalinghe del campionato e, quindi, non era prevista una sorta di giornata gialloblù, come successo in altre stagioni, in cui venivano sospesi abbonamenti e promozioni e chiunque avrebbe dovuto acquistarsi a prezzo pieno il tagliando. Insomma, sono state diverse le occasioni di scontro fra società e tifosi, ma è altrettanto vero che un po’ di chiarezza e buona volontà potrebbe bastare a riavvicinare una città che ha sempre dato tanto in cambio di poche semplici cose: lealtà, entusiasmo e voglia di far bene. Basta un semplice gesto di Roberto Casari per azzerare tutto o quasi e ripartire in una nuova avventura. nAndrea Lolli