Via a un organo d’appoggio per i piccoli Comuni

SESTOLA – La riforma Brunetta sta incontrando difficoltà d’attuazione un po’ ovunque, ma a quanto pare soprattutto in montagna, al punto che è stata da poco disposta una stretta con l’appoggio a organi esterni laddove i piccoli comuni non riescono ad arrivare. La notizia arriva da Sestola, ma riguarda tutto l’ambito della Comunità Montana, visto che sancisce l’approvazione di una proposta arrivata dall’ente stesso nelle scorse settimane. Le cose stanno così: il 15 luglio 2011, recependo le indicazioni ministeriali, i Comuni membri hanno stipulato una convenzione presso la Comunità Montana che prevedeva l’istituzione del Nucleo di Valutazione sulle performance dei dipendenti pubblici, organo composto da tre membri: il segretario di ciascun Comune e due esperti esterni nominati con decreto dal presidente della Comunità Montana, Luciana Serri, che li ha individuati in Giuseppe Canossi (direttore della Direzione Relazioni Sindacali – Trattamento giuridico ed economico – Disciplina presso il Dipartimento Risorse Umane del Comune di Roma) e Bruno Scognamillo (viceprefetto di Modena). Il Nucleo si è attivato, ma «già nella fase di prima applicazione – scrive Sestola – sono emerse all’interno delle amministrazioni, prevalentemente di piccole dimensioni, difficoltà a far fronte agli adempimenti particolarmente complessi previsti dalla Riforma Brunetta». Difficoltà soprattutto nella redazione del Piano delle performance, di qui da parte dell’organo di valutazione la richiesta di potenziamento di alcune funzioni dell’organo stesso e in più dell’attivazione di una struttura tecnica permanente per la misurazione delle performance. Indicazioni che sono state entrambe raccolte dalla Comunità Montana, che ha disposto un provvedimento ad hoc sul quale si devono esprimere i Comuni, alla luce anche del fatto che alcune amministrazioni non avevano nominato un Nucleo di Valutazione nelle forme previste dalla normativa vigente. Sestola ha dunque detto il suo sì su un duplice fronte. Da una parte, l’ok al potenziamento dell’organo di valutazione, sempre presieduto da Canossi, che per questo riceverà un aumento di 5mila euro annui. Dall’altra, il via libera per la Comunità Montana a costituire la struttura tecnica permanente per la misurazione delle performance «individuando la opportuna professionalità esterna, in possesso di specifici requisiti ed esperienze nel campo della misurazione della performance nelle amministrazioni pubbliche, che affianchi e supporti i responsabili in materia di personale e servizi finanziari dei Comuni aderenti alla convenzione». Una struttura che costerà 10mila euro annui, per il supporto alle amministrazioni nella predisposizione degli strumenti di pianificazione della performance, la fornitura dei servizi connessi e il supporto nelle fasi di monitoraggio. Complessivamente dunque la stretta sulla riforma Brunetta costerà 15mila euro annui, da ripartire secondo un criterio di proporzionalità tra le amministrazioni convenzionate, che terrà conto di una quota fissa uguale per tutti per la parte degli adempimenti comuni e di una variabile a seconda del numero dei dipendenti interessati dal processo di valutazione. Nella fattispecie, Sestola ha stimato per sé una spesa di 1.176 euro. Non resta che attendere l’entrata a regime della ‘stretta’ e soprattutto i risultati concreti per il cittadino. Davvero miglioreranno i servizi? nDaniele Montanari