Ci sono nomi che significano tanto e che, in fondo, è sempre bello ritrovare accostati ad un passato di cui sono stati importanti protagonisti. Sarà anche un pizzico di nostalgia, aspetto spesso gradito a chi racconta lo sport e a chi ne ama le storie, sarà che certe squadre sono diventate leggenda. Sarà chissà cos’altro, eppure mi piace leggere che, per quanto concerne il futuro di Pallavolo Modena, all’orizzonte si staglia il ritorno di linee di continuità con una storia formidabile. Mi riferisco naturalmente al ritorno in campo della famiglia Panini, ovvero il nome di cui parlavo poche righe or sono. La Modena del volley, per chi vive sotto la Ghirlandina e anche per chi l’ha solo visitata durante una trasferta al palazzetto, è la Panini, per antonomasia, tant’è vero che c’è ancora chi, per riferirsi ai gialloblù, parla del clun come della Panini. E’ capitato a tutti di dirlo, o di sentirlo dire, anche quando non c’era più nulla della vecchia Panini in Pallavolo Modena. E’ il segno di una stagione di successi indimenticabili e, indipendentemente da quelli che saranno i nuovi ruoli operativi e di immagini nell’organigramma del club una volta completato il nuovo quadro societario, c’è qualcosa di romantico in tutta questa vicenda. Anche se il title sponsor sarà un altro (le voci che parlano di Kerakoll, a sua volta un altro eventuale ritorno), il concetto non cambia. A maggior ragione considerando che a Modena gli uomini che dovrebbero entrare nel club vengono chiamati, dagli addetti ai lavori, la ‘cordata dei campioni’. In un volley che, negli ultimi anni, ha perso club, sponsor e identità importanti, Modena ‘rischia’ ancora una volta di fungere da esempio positivo, e mi piace scriverlo proprio nei giorni delle semifinali play off, quelle in cui Modena non c’è, quelle della serie che parte dall’1-0 per i più forti, quelli che verosimilmente alla fine vedranno andare in finale le stesse squadre della scorsa stagione. Per l’ambiente gialloblù, questi, sono giorni senza volley, giorni in cui si attende di capire come si declinerà il futuro della società, chi tornerà, chi ci sarà ancora, cosa ci si potrà attendere. Ci sarà ancora, in qualche modo, Pietro Peia, il presidente che in quest’ultima stagione ha messo l’anima – e parecchio denaro – in un progetto che ha fatto innamorare il pubblico come non mai, nonostante le condizioni di partenza fossero difficilissime. Nomi che significano tanto, dicevamo. Sì: nella lista c’è anche quello di Peia.