Respinta la richiesta della Lega Nord

L’Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Corte di Cassazione ha bocciato tutti e 10 i ricorsi delle liste elettorali ricusate dal Viminale, compreso quello sul simbolo ’Monti presidente per l’Europa presentato dal consigliere comunale Samuele Monti. Pur nel rispetto della decisione della Cassazione ritengo che oggi sia stato calpestato il diritto di un cittadino di usare il proprio nome in una competizione elettorale”. E’ il commento di Monti, presentatore del simbolo bocciato. Inoltre, la Cassazione ha bocciato il ricorso presentato dalla ’Lega Nord’ contro il contrassegno elettorale presentato dalla lista ’Prima il nord’, ammettendo quest’ultimo alla competizione elettorale. Bocciato anche il ricorso presentato da ’Fratelli d’Italia contro il contrassegno elettorale ’Fratelli d’Italia-Centro destra nazionale (ammettendo quindi il simbolo presentato dalla lista di Ignazio La Russa) e quello del ’Partito pensionati’ contro il contrassegno presentato da ’Pensionati e invalidi giovani insieme’. Bocciato anche il ricorso contro l’esclusione presentato dalUnione di Centro-Udc’ e quello del ’Grande Sud’ di Marco Lucio Papaleo, che non potrà essere presente sulle schede elettorali. «Ancora una volta il tentativo di confondere gli elettori utilizzando il simbolo dello scudocrociato è fallito miseramente». È quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’Udc, in merito ai provvedimenti emessi dalla Cassazione sui tre ricorsi di liste denominate `Democrazia Cristiana` contro l`utilizzo del simbolo dello scudocrociato da parte dell`Udc, accogliendo le argomentazioni sostenute in giudizio dagli avvocati Giovanni Galoppi e Carlo Martuccelli. «La Cassazione – prosegue la nota – ha acclarato nuovamente che alle prossime elezioni l`unico partito legittimato a concorrere con il simbolo dello scudocrociato è l`Unione di Centro».