Le carte finiscono in Procura e alla Corte dei Conti

MIRANDOLA – Diventa incandescente il caso Acof a Mirandola, teatro di uno degli scontri più duri che si registrano ad oggi in provincia tra centrodestra e maggioranza di centrosinistra. Lunedì in Consiglio comunale non sono arrivate le dimissioni dei vertici dell’agenzia di onoranze funebri (di cui il Comune è socio unico) e il Pdl con Antonio Platis e Lia Gabrielli ha dato seguito all’ultimatum lanciato sabato presentando un doppio esposto sulla turbolenta vicenda finanziaria: uno alla Procura sulla situazione societaria e uno alla Corte dei Conti per le conseguenze che questa ha avuto sul bilancio del Comune quale ente pubblico. «E’ un atto necessario – osservano Platis e Gabrielli – visto che i dubbi che avevamo sono stati ampiamente confermati perfino dalla relazione della società incaricata dal sindaco di verificare i conti. Oltre ai circa 90.000 euro che sembrano essere stati occultati, sotto la lente finiscono anche altri anni. Dal 2008 mancano diverse pezze d’appoggio che giustifichino delle spese dichiarate da Acof». Ma il Pdl punta il dito anche sul fatto che uno dei precedenti bilanci è stato redatto da un commercialista che era, per quel periodo, già revisore dei conti del comune di Mirandola: «Il controllore non può fare consulenze al controllato – incalzano i due consiglieri – è il testo unico degli Enti locali che lo prescrive». «Acof – proseguono – continua tuttora ad operare sotto la guida del l’amministratore unico nominato nel 2011 dal sindaco Benatti, il dottor Morselli, già consigliere comunale Pd e presidente della Commissione Territorio e ambiente. Visto le pesanti accuse messe nero su bianco dallo studio esterno voluto dalla giunta, ci pare quanto mai opportuno che il sindaco revochi immediatamente l’incarico. Si permetterebbe così alla struttura amministrativa di Acof di lavorare con maggiore serenità. Purtroppo, checché dica il sindaco sulle sue azioni di trasparenza, è bene ricordare che le sue principali azioni in merito sono frutto di richieste di accesso agli atti e convocazioni d’urgenza del Pdl. Il Consiglio già a luglio aveva respinto la nostra richiesta di sospendere l’amministratore Acof e, alla luce degli ultimi gravi accertamenti, abbiamo chiesto un Consiglio ad hoc sul tema (probabilmente il 23) ed una Commissione speciale a metà mese per verificare le risposte fornite da Acof ai rilievi dello studio esterno di controllo. Sebbene siamo in attesa di ulteriori documenti, nell’esposto segnaleremo anche la necessità di verificare la corretta selezione da parte dell’amministratore di Acof dei liberi professionisti che dal 2011 hanno collaborato con la società». «Noi rappresentiamo l’Amministrazione comunale, un’istituzione, e dobbiamo seguire le procedure di trasparenza» replica il sindaco Benatti. «Abbiamo rilevato noi, come amministratori, importanti irregolarità nel bilancio di Acof, abbiamo informato il Consiglio ed abbiamo fatto partire le procedure necessarie per avere tutti gli elementi a disposizione: relazione del revisore dei conti, relazione di un consulente esterno, richiesta di spiegazioni agli amministratori, Commissione consiliare, apposito oggetto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio. Abbiamo sempre detto che se saranno confermate queste irregolarità, il Comune come parte lesa chiederà ai responsabili di rispondere nelle sedi opportune (corte dei Conti e Tribunale Civile). Siamo noi che stiamo lavorando per fare chiarezza nell’interesse del Comune, nel rispetto delle istituzioni ed anche nel rispetto delle persone, alle quali non si fanno processi mediatici. Platis invece – ha contrattaccato – ha aperto la campagna elettorale delle amministrative, provando a sollevare un polverone, senza nessun rispetto per le istituzioni, per le regole e per le persone. A lui interessa solo lo ‘scoop’ e non fare chiarezza».