Approvata la proposta della Commissione di imporre lindicazione del Paese dorigine
Tutti i prodotti non alimentari venduti allinterno dellUnione europea devono obbligatoriamente riportare lindicazione di provenienza, il cosiddetto «made in». A chiederlo è il Parlamento di Strasburgo, che martedì, a larghissima maggioranza, ha approvato in seduta plenaria una relazione che sostiene la proposta della Commissione volta, appunto, a rendere obbligatorio il marchio del Paese dorigine, sostituendo così lattuale sistema volontario. La relazione è passata con 485 voti a favore, 130 contrari e 27 astensioni. Ad oggi, il 10% dei beni presi in esame dal sistema di controllo Ue non presenta unetichetta che consente di risalire al produttore, né, tantomeno, al Paese produttore. Il provvedimento – sostenuto dallItalia e osteggiato, tra gli altri, dalla Germania – punta, dunque, a migliorare la tracciabilità delle merci e rafforzare la tutela dei consumatori. Secondo la proposta della Commissione, in particolare, letichetta «made in» dovrebbe essere obbligatoriamente utilizzata per tutti i prodotti venduti sul mercato europeo, con alcune eccezioni come il cibo e i medicinali. I produttori potrebbero comunque scegliere se mettere sulletichetta la dicitura «made in Eu» oppure indicare il nome del loro Paese. Per le merci prodotte in luoghi diversi, il «Paese di origine» sarebbe da considerasi quello in cui il bene ha subito «lultima trasformazione o lavorazione sostanziale, economicamente giustificata». Una buona notizia, per gli imprenditori italiani. «E questa lEuropa che ci piace – osserva Erio Luigi Munari, presidente della Lapam-Confartigianato di Modena e Reggio Emilia -, per una volta lItalia ha saputo fare squadra e ha raggiunto un risultato importante». Soddisfatto anche il vice-presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, che sottolinea come il beneficio « non sarà solo per i consumatori, che potranno contare su una maggiore trasparenza, ma anche per gli operatori che agiscono in maniera responsabile e che, ora, potranno fare affidamento su regole uguali per tutti allinterno del mercato unico».