Comune e Demanio finalmente parlano della caserma in disuso

L’ex caserma Garibaldi nuova sede dei giudici di pace. E’ questa l’ipotesi emersa dopo un lungo incontro tra Comune e Demanio, finalmente al dialogo sugli immobili della città caduti in disuso. Il progetto di riqualificazione dell’area di viale Martiri, passata dal demanio militare a quello civile, avrebbe un duplice scopo: da un lato porre fine alla situazione estrema di degrado in cui la caserma versa da anni, dall’altro costituire una valida soluzione al problema di sovraffollamento che il Palazzo di giustizia rischia dal 31 luglio. Infatti entro quella data saranno chiuse le sedi distaccate del Tribunale di Carpi, Sassuolo e Pavullo, e tutti (giudici, avvocati, operatori e fascicoli) convoglieranno a Modena, in corso Canalgrande. L’incontro tra il sindaco Giorgio Pighi, l’assessore comunale al Patrimonio Fabio Poggi e il direttore generale dell’Agenzia regionale del Demanio Riccardo Uzzo, si è tenuto mercoledì scorso. Al tavolo di confronto si è discusso del futuro di alcuni beni demaniali che per vicende e motivi differenti si trovano da tempo in stato di abbandono, e in prima battuta proprio della caserma Garibaldi, appartenente all’ex complesso abbaziale di San Pietro. Confermata la rinuncia della Prefettura di trasferirvisi, l’Agenzia del Demanio si dice ora disponibile a valutare un progetto di valorizzazione dell’immobile in cui il Comune avrebbe un ruolo importante. E’ stata la stessa amministrazione comunale ad avanzare l’ipotesi di presentare una proposta che coinvolga più soggetti, anche privati, e che preveda di destinare una quota dell’edificio agli spazi necessari all’accorpamento nel capoluogo dei giudici di pace che ora svolgono le loro funzioni a Carpi, Sassuolo, Vignola, Pavullo, Mirandola e Finale Emilia. Si tratterebbe della soluzione definitiva che si affianca all’ipotesi, tuttora in campo, di ottenere in locazione per gli uffici giudiziari l’edificio della Banca d’Italia, in corso Canalgrande. Gli uffici dell’assessorato al Patrimonio nei prossimi mesi saranno quindi impegnati ad avviare il percorso per l’elaborazione di un progetto di fattibilità che sarà concordato, oltre che con l’Agenzia del demanio, anche con la Soprintendenza dei beni culturali e paesaggistici della Regione, trattandosi di un edificio storico vincolato. «Un risultato importante – affermano il sindaco Pighi e l’assessore Poggi – perché dopo anni di immobilismo e incertezza, che hanno compromesso l’edificio portandolo a una condizione di degrado che non fa bene a al centro e all’intera città, si inizia a parlare di soluzioni concordate e si avvia un percorso per sbloccare una situazione ferma da ormai troppo tempo». E per i prossimi giorni è fissata una riunione tra i rappresentanti dei settori Patrimonio, Lavori Pubblici, Logistica e Manutenzione del Comune e il presidente del Tribunale Vittorio Zanichelli per discutere di come far fronte alle esigenze di nuovi uffici giudiziari. Era stato lo stesso Zanichelli a lanciare l’allarme spazi: «Non sappiamo dove mettere tutta quella carta – aveva ammesso il presidente Zanichelli riferendosi alla mole di fascicoli che giungeranno nel tribunale del capoluogo -, qui a Modena non c’è posto. Auspico che si possa risolvere questo problema il prima possibile, di concerto con il Comune di Modena». nDaniele Franda