I troppi debiti fanno saltare il concordato preventivo
Non sempre il concordato preventivo garantisce la sopravvivenza dellazienda. Nel reggiano lo strumento che permette la rinegoziazione dei debiti con i creditori sta permettendo a big come Coopsette e Unieco di sopravvivere, mentre nel modenese una storica cooperativa delle costruzioni è vicina a gettare la spugna. Di queste ore lindiscrezione secondo cui la Coop Icea di Castelfranco Emilia sarebbe in procinto di attivare la procedura fallimentare. «Ho avuto una breve telefonata con il presidente della coop, Marco Marinelli, che ha ammesso limpossibilità di terminare il concordato preventivo», conferma il segretario Fillea-Cgil di Modena, Sauro Serri. Ieri alcuni dipendenti hanno iniziato ad organizzare i primi presidi fuori dalla sede a Castelfranco Emilia: a giorni i sindacati sperano in un incontro per studiare con i vertici forme di tutela per soci, lavoratori e clienti. I primi segnali di indebolimento di Coop Icea, attiva sul mercato da quasi settantanni, sono coincisi con lesplosione della congiuntura negativa nel biennio 2007-2008, ma sono peggiorati ulteriormente negli ultimi due anni con limmobilismo sempre più cronico del suo core-business: limmobiliare residenziale e artigianale. Nel 2010 la coop aveva attivato la cassa integrazione ordinaria, diventata un anno dopo cassa straordinaria per ristrutturazione e poi per crisi. «Stiamo costruendo un piano di intervento per scongiurare una fine irriversibile», affermava nel 2011 a proposito di Coop Icea lallora presidente provinciale di Legacoop, Roberto Vezzelli. Un piano che non ha sortito gli effetti desiderati perché i debiti della coop sono aumentati a dismisura (sembra vicino ai 50 milioni di euro). A inizio 2013 Coop Icea ha avviato una procedura di concordato preventivo che però, alla luce degli ultimi sviluppi, non ha incontrato il favore dei creditori. La realtà di Castelfranco è una cosiddetta cooperativa di produzione lavoro, ovvero il socio è imprenditore e lavoratore allo stesso tempo. Così molti degli attuali 70 dipendenti devono ora fare i conti con una perdita doppia, sia in termini di investimento (quota associativa, acquisto di immobili incompleti, ecc.), sia in termini lavorativi con la perdita del posto. Da almeno un anno diversi cantieri di Coop Icea (localizzati soprattutto nellarea delle Terre di Castelli e in Appennino) sono fermi per la mancanza di liquidità. Con il probabile fallimento si apre ora lincognita su chi e quando li farà ripartire. (vi.ma)