Alla Panini la prima edizione della Coppa Italia Calcio: il Modena chiude ultimo e retrocede in C2

Ciclismo in prima pagina nel 1979. Il titolo di campione italiano su pista, udite udite, non va al solito Stefano Boni, ma al suo compagno di squadra della Polisportiva Dorando Pietri Carpi, Silvio Gradellini. Boni, trova modo di consolarsi, aggiudicandosi la Premondiale Nazionale su strada di Gorgonzola, mentre Ianniciello e Borghieri, sempre della sezione Pedale Veloce Carpi,entrano a far parte della squadra, che difende i colori dell’Emilia Romagna, al Giro d’Italia dilettanti di quel lontano 1979. Tradizione rispettata nei professionisti su strada, dove continua a portare bene ai colori del Belgio, la corsa in linea Milano – Vignola. Al primo posto Roger De Vlaeminck, seguito dai nostri Gavazzi e Martinelli. Stagione da incorniciare per Claudio Vandelli da Modena . Nella categoria juniores su strada, con i colori dell’U.S. Baggiovara, coglie ben 17 primi posti. Anno di grazia per la Rossa di Maranello in Formula 1, dove l’argomento del giorno è l’effetto suolo, con monoposto concepite per generare deportanza e consentire maggior velocità in curva. La 312 T4, è il risultato di approfonditi studi a livello aerodinamico, seppur l’adozione del V12 a 180° ed il cambio trasversale non permettono di sfruttarne al meglio l’effetto, a causa dell’ingombro posteriore . La vettura si rivela comunque vincente ed affidabile, capace di portare Jody Scheckter al Mondiale e Gilles Villenuve – protagonista nel GP di Francia di un intenso duello ruota a ruota con René Arnoux che passerà alla storia – al secondo posto nella Classifica Piloti. La Ferrari, con 113 punti e 6 vittorie, conquista il sesto titolo Costruttori. Jody Scheckter é nato il 29 gennaio 1950 in Sudafrica. Dopo il solito tirocinio tra la Formula Ford, il Campionato di Formula 3 Britannica ed il campionato europeo di Formula 2, la McLaren gli offre una chance e debutta in Formula 1. Nel 1973 si dedica, anche alla Formula 5000, riuscendo a vincere il titolo. Di seguito sarà alla guida della Tirrel 007, poi della Wolf dove arriva ad insidiare Niki Lauda, meritandosi così la chiamata alla scuderia del Cavallino rampante. Riesce subito ad aggiudicarsi il titolo mondiale con tre successi. Il suo rivale più pericoloso è il compagno di squadra Gilles Villeneuve, che però si rivela sempre corretto nei suoi riguardi, e anzi, in certe occasioni lo aiuta. Nella stagione successiva, inizia il mondiale al di sotto delle attese ed infatti clamorosamente, non si qualifica per il Gran Premio del Canada. A metà anno, annuncia il suo ritiro dalla massima serie automobilistica e ad oggi, è l’unico pilota africano, ad essersi aggiudicato il titolo mondiale di Formula 1. In casa Ferrari vale la pena ricordare infine, la 400 Gt, nuova nata tra modelli stradali, alla quali si affiancano nel panorama automobilistico di casa nostra, le Maserati : Merak SS e Kamsin, gioielli riservati a pochi eletti. Tra i centauri, ritorno al successo tricolore per il nostro campione di casa Walter Villa, che in sella alla Yamaha, porta a casa il titolo nella classe 250cc. La prima edizione della Coppa Italia di Pallavolo maschile, sorride ai colori gialloblù della Panini, che si aggiudica il prestigioso trofeo, sovvertendo ogni pronostico. I canarini dopo la retrocessione in C1, pensano – così come i tifosi – di aver toccato il fondo, ma l’avvenire nel 1979, ha tinte fosche, che poco di buono lasciano presagire. I gialli infatti, chiudono il campionato all’ultimo posto e con Padova e Spezia, sprofondano nel baratro della C2, lasciando quei pochi residui spettatori, a mugugnare sul fatto, che mai nella storia del Modena, si fosse finiti ultimi per due volte consecutive. Non eravamo mai caduti così in basso. I dirigenti scompaiono nel nulla e Amministratore Unico viene nominato Pier Luigi Bergamini, mentre per il ruolo di D.S. arriva da Bologna l’ex giornalista Beppe Galassi. Lo staff tecnico lo si allestisce con quattro soldi e bisogna ammettere, che il nuovo direttore sportivo, ha buon fiuto, portando in gialloblù, l’allenatore Bruno Pace ed il suo vice Gastone Mazzanti, che si riveleranno pedine fondamentali per la rinascita. La squadra viene rivoluzionata per l’ennesima volta ed i soli Vernacchia, Cuoghi e Vivani, vengono confermati dalla società e si costruisce una formazione, che ruota attorno all’esperienza dell’ex libero rossoblù Franco Cresci. Gli altri, sono tutti illustri sconosciuti: Garito, Corallo, Mazzeni,Begnis, Guidazzi, Podestà, Trevisan, Soldati, ai quali si aggiungono i giovani di casa come:Notari, Maestroni, Sberveglieri, Fantini, Davoli, Franchini, Menabue, Roccaforte,Ori e Tonarelli. Dopo una naturale diffidenza, ci si rende conto che “il diavolo non è brutto come lo dipingono” ed al giro di boa, siamo in testa alla classifica. Il commento è di Raffaello Vernacchia, talentuoso fantasista di quella compagine:” La stagione 78/79 fu disastrosa, la società latitava, mesi e mesi senza stipendi e si scivolava sempre più verso la C2 che puntualmente arrivò. Voglio ricordare solo una persona di quella dirigenza e si tratta del segretario Walter Gasperini. Si adoperò fino all’inverosimile per tenere a galla quella barca, che faceva acqua da tutte le parti. A fine anno, fui l’unico calciatore della squadra a non portarsi via il cartellino. Ben diverso il clima della stagione seguente, dove arrivarono mister Pace e il D.S.Galassi, allestendo una squadra adatta alla categoria. Dalle giovanili vennero promossi in prima squadra talenti come : Cuoghi, Maestroni, Fantini ed altri che si integrarono alla perfezione con i nuovi. A novembre, Di Marzio che allenava il Genoa mi richiese, ma io rifiutai per tentare la risalita con il Modena, facendo la scelta giusta. Nello stesso girone del Modena è inserito il Carpi, che pur sognando di suonarle ai più blasonati cugini, le busca in entrambe le gare. Finirà per retrocedere penultimo, in una stagione tutta da dimenticare per i colori biancorossi, che nonostante tutto, mettono in vetrina elementi di valore, come il portiere Fava, il difensore Canovi, il centrocampista Carzoli e l’attaccante Gibertini. (continua) nMassimo Bartolamasi