Folla ai giardini: è una comunità che chiede interventi
FINALE – Che succede a Finale? Tanti i cittadini, presenti mercoledì sera alliniziativa organizzata dalle opposizioni, che se lo stanno chiedendo. Per la prima volta PdL, lista civica Lo Scariolante, M5S, Rifondazione e Lega hanno unito forze e simboli di partito sul tema della concentrazione nel territorio finalese di vari progetti con un consistente impatto ambientale: la centrale a biomasse dellex zuccherificio, la Cispadana e la discarica per rifiuti civili ed industriali (con tutto il traffico di mezzi pesanti che ne consegue), oltre allimpianto Ecobloc. La protesta, alla quale partecipano anche associazioni e comitati locali, si focalizza sul problema del debito comunale, arrivato negli anni dalla giunta Soragni a quella Ferioli a 32 milioni. Secondo gli intervenuti, che segnalano la poca trasparenza comunicativa dellamministrazione riguardo liter di approvazione istituzionale dei progetti, la consacrazione del territorio di Finale al business dei rifiuti avrebbe lobiettivo di utilizzare i contributi europei e altre forme di rimborso ottenibili in cambio delle concessioni comunali, proprio per tentare di appianare il debito. Questo nonostante recentissimi dati degli studi sanitari indichino proprio nella Bassa Modenese uno dei territori maggiormente colpiti da tumori alle vie respiratorie e cardiovascolari, in un contesto che già vede una revisione al ribasso del livello di qualità dei servizi sanitari finalesi, con la chiusura dellospedale e la sua sostituzione con la Casa della Salute, che è partita molto sottodimensionata rispetto alle esigenze. Ma vediamo nello specifico gli interventi. Lorenzo Biagi (Lega) ha sottolineato che «come è stato scritto nella locandina, il nostro è un territorio stuprato. Abbiamo usato un termine forte perché esprime appieno ciò che sta succedendo. Quello che chiediamo al sindaco Ferioli è di difendere gli interessi dei suoi cittadini». Stefano Lugli (Prc) ha assicurato che il movimento di protesta «rappresenta già la maggioranza dei cittadini», incalzando la giunta soprattutto sulla Cispadana e il piano estrazioni. Secondo Maurizio Poletti (Lo Scariolante) «abbiamo un concentrato di attività impattanti su un solo Comune che ne fa un caso nazionale. Il debito pro-capite dei finalesi è di 2mila euro su una media regionale di 700, e si pensa di coprirlo a suon di oneri compensativi ambientali, con un atteggiamento omertoso senza precedenti». Carlo Valmori (M5S) ha ricordato che «per le elezioni 2011, Ferioli si era detto daccordo su timori e osservazioni sulla centrale a biomasse dellex zuccherificio. Ora non si cura nemmeno di informare la cittadinanza degli sviluppi. E la Provincia non ritiene necessaria una valutazione di impatto strategica per verificare il rispetto dei termini di legge e la tollerabilità territoriale. Denunceremo con uninterrogazione ai Ministeri competenti le violazioni di legge, insieme alluso distorto di denaro pubblico: secondo la legge 81/2006, i nuovi impianti sono obbligati a essere autonomi finanziariamente, e qui ne siamo ben lontani». Per i 5 Stelle ha attaccato anche il deputato Vittorio Ferraresi: «Ferioli non è coerente con la sua posizione passata: se vuole è ancora in tempo per bloccare questi progetti, come Pizzarotti sta cercando di fare a Parma. Sviluppo, lavoro e salute possono convivere senza arrivare a compromessi». Gianluca Borgatti (PdL) si è invece soffermato sul lato sanitario: «Lospedale qui non esiste più da prima del terremoto, e al suo posto abbiamo questa Casa della Salute: tre ambulatori dove operano sei medici, senza posti a sedere sufficienti per lattesa. In Consiglio ci è stato risposto che ci vorranno almeno due anni per avere una situazione accettabile: qui gli interessi di partito si oppongono a quelli dei finalesi». nKatia Motta