Alla fine non ce lha fatta. Le condizioni dellex premier israeliano Ariel Sharon, che aveva 85 anni ed era in coma dal 4 gennaio 2006 dopo essere stato colpito da un ictus, si erano aggravate nellultimo periodo a causa di problemi al fegato in seguito a un intervento chirurgico. Era ricoverato allospedale Sheba di Tel Hashomer, vicino Tel Aviv. Amato, odiato ma protagonista indiscusso di una lunga stagione della vita politica israeliana e palestinese, Ariel Sharon era nato a Kfar Malal il 27 febbraio del 1928 in quella che allora era la Palestina sotto mandato britannico. Prima di dedicarsi alla politica militò nellesercito dello Stato di Israele per oltre 25 anni e si ritirò con il rango di generale. Nel settembre del 2000, Sharon era tornato alla ribalta delle cronache internazionali compiendo una passeggiata sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, epicentro delle tensioni nella città santa perché luogo sacro a entrambe le religioni. Un atto provocatorio che venne considerato il momento scatenante della Seconda Intifada palestinese (la prima è datata 1998). Nel 2001 presentò la candidatura alle elezioni e ottenne il mandato degli elettori. E stato luomo che ha imposto il confino a Ramallah al nemico di sempre Yasser Arafat, bollato come sostenitore del terrorismo nellAutorità nazionale palestinese, fino alla morte dellanziano leader. Poi la svolta: nellestate del 2005 mette in atto, con il ritiro dellesercito dalla Striscia di Gaza, una delle operazioni politiche e militari più controverse della storia di Israele. Da un lato osannata dalla comunità internazionale come prova che il «falco» era davvero sulla via della pace; dallaltra criticata dai palestinesi come un modo per sfuggire alla Road Map, il piano di pace internazionale che prevede la nascita di un vero Stato palestinese, e rafforzare invece le colonie in Cisgiordania. Gli strascichi della calda estate 2005 non finiscono qui: a novembre Sharon, ormai 77enne, abbandona il Likud, poi fonda il partito Kadima (Futuro), in cui confluiscono Shimon Peres e tanti altri nomi del panorama israeliano. Il partito vincerà le elezioni anticipate del marzo 2006, dopo lictus che colpisce Sharon il 4 gennaio di quellanno e lo fa precipitare in un coma che durava fino a ieri. Leredità di Sharon non è bastata a fare progressi sulla via della pace fra israeliani e palestinesi. Proprio nei giorni scorsi il segretario di Stato americano John Kerry era di nuovo in Medio Oriente per cercare di dare una svolta a negoziati che appaiono sempre più in salita. Alla guida di Israele stavolta cè Benjamin Netanyahu, un leader di destra come Sharon ma che finora non ha mostrato un coraggio paragonabile.
