Un po più a sud di qua, da qualche giorno, è cominciata la Coppa dAfrica. Molti appassionati di calcio nostrani la associano a un momento funereo, in quanto diversi campioni che militano nelle squadre europee si assentano un mesetto per andare a difendere i colori delle rispettive nazionali. Io invece me la godo dallinizio alla fine, già da diverse edizioni. Qualche edizione fa, appena prima di una sentitissima semifinale tra i padroni di casa del Mali e la corazzata Camerun, accadde un episodio ai limiti del surreale. Lex portiere del Camerun NKono, leggenda vivente di tutto lo sport africano, al seguito della sua squadra, venne arrestato dalla polizia locale a bordo campo, e in modo neanche troppo gentile. Laccusa: riti di magia nera per vincere la partita. Tra i miei amici, noto circolo di intellettuali, partì uno dei più accesi dibattiti dellintera nostra storia. Qualcuno sosteneva: «Solo là succedono certe cose». Falso (io ero dellaltro partito). Da quelle parti semplicemente le sanzionano. Scusate, ma come chiamiamo il sale versato intorno al campo, lacqua santa rovesciata prima del fischio dinizio, scaramanzie di ogni tipo su tutti i campi di tutti i livelli, dai mutandoni fatti ai ferri dalla nonna indossati anche a luglio, per arrivare fino alla maniacale disposizione degli oggetti nello spogliatoio, una specie di feng shui applicato allo sport? Se si legge che in Coppa dAfrica è vietato portarsi dietro uno stregone, tutti piegati in due dal ridere, ma alzi la mano chi non ha avuto il massaggiatore, il dirigente, il genitore pazzo di turno che aveva il suo bravo rito prima della gara, pena la sconfitta sicura. Senza contare che la celebre figura dello iettatore, così magistralmente raccontata da tanti film e filmacci, ha anchessa caratteri magici. Io un anno ne avevo appresso uno che, proprio come uno sciamano, sentiva che si sarebbe vinto. E puntualmente accadeva al contrario. A metà campionato non se lo compativa più nessuno. Se fossimo stati in Africa, almeno avremmo avuto di che accusarlo alle autorità competenti, e forse saremmo riusciti a lasciarlo a casa. E comunque, tornando alle cose serie, io e i miei amici tiferemo senza tregua loutsider Capo Verde. Se il giorno della finale sentirete nella fredda notte modenese unauto che, in totale solitudine, gira strombazzando il clacson senze tregua, saprete chi ha vinto la Coppa dAfrica 2013.
