4 anni e mezzo a 49enne romano

E’ stato condannato a 4 anni e 6 mesi (da scontare ai domiciliari) Daniele Virgutto, il 49enne presunto autore della rapina ad una filiale della Banca popolare di San Geminiano e San Prospero di via Vignolese, avvenuta il 9 settembre 2011. L’uomo, insieme al figlio Giancarlo Niccolò (24 anni), entrambi residenti nell’hinterland romano, era stato individuato un anno dopo il colpo, grazie ad una minuziosa attività di indagine condotta dalla squadra Mobile della Questura. Ieri la sentenza, dopo il processo con rito ordinario, mentre il figlio era già stato condannato (a 4 anni e 4 mesi) al termine di un processo con rito abbreviato. Ad incastrare i due pregiudicati sono state le impronte digitali rinvenute dalla Scientifica su alcune banconote lasciate all’interno dell’istituto di credito. Una vicenda singolare, a partire da ciò che accadde proprio nella banca: per primo entra il figlio Giancarlo Niccolò, che immobilizza direttore e dipendenti della filiale sotto la minaccia di un cutter. Poi entra il padre, che si occupa subito della cassaforte, prelevando le poche centinaia di euro che le banche lasciano all’interno. Daniele Virgutto individua subito e lascia cadere la cosiddetta mazzetta ‘civetta’, costituita da quattro banconote vere che fanno da involucro ad un piccolo contenitore di inchiostro collegato ad una carica esplosiva: appena la mazzetta si allontana di 10-15 metri dalla filiale la carica esplode e le banconote che si trovano vicine vengono macchiate indelebilmente rendendole inutilizzabili perché rintracciabili. Il figlio raccoglie la mazzetta civetta, credendo che sia caduta per caso al padre. Così facendo entrambi toccano le banconote e lasciano le impronte digitali, che verranno rilevate dalla Scientifica.