Nel video l’intervista al Tenente Colonnello Gianluigi Marmora, Comandante Reparto Operativo di Modena

La fuga di Elia Del Grande è finita. Il 49enne, scappato dalla Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia lo scorso 30 ottobre, è stato individuato nel suo paese d’origine, Cadrezzate. Le indagini sono state condotte in stretta sinergia tra le Procure di Modena e Varese e le componenti investigative dell’Arma dei Carabinieri delle due Province, insieme ai Ros di Milano. Subito l’attenzione si è concentrata nel varesotto, dove Del Grande era cresciuto e dove, nel 1998, aveva commesso la cosiddetta “strage dei fornai”. Proprio la sua conoscenza del territorio non ha aiutato gli inquirenti. L’uomo si sarebbe spostato ripetutamente e con facilità tra la vegetazione e pare non abbia esitato anche a utilizzare un pedalò per spostarsi di notte sul lago di Monate. L’uomo è stato infine localizzato presso una delle sue proprietà, ereditata dai genitori, a Cadrezzate. Del Grande è stato fermato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la casa circondariale di Varese. L’uomo era stato arrestato per aver ucciso a colpi di fucile il padre Elia, la madre Alida e il fratello maggiore Enrico, colpevoli, secondo lui, di opporsi alla sua relazione con una giovane di Santo Domingo. Condannato a 30 anni di carcere per una semi-infermità mentale, ne ha scontati 25. In seguito, non avrebbe rispettato il regime di libertà vigilata, legata a denunce ricevute dai vicini di casa, motivo per cui era stato trasferito a Castelfranco Emilia, dove doveva scontare sei mesi nella casa-lavoro. Due settimane fa, avrebbe scavalcato il muro di cinta legando insieme cavi elettrici, e raggiunto il suo paese d’origine in taxi.