Aveva detto che ci avrebbe pensato a Pasqua e ora che Pasqua è passata, si attende la decisione del Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sulla sua discesa in campo alle elezioni europee. Una decisione difficile, nonostante il Partito Democratico gli abbia dato il via libera come capolista nell’area Nord Est. Difficile perché candidarsi alle europee vorrebbe dire lasciare la guida della Regione in un momento complesso, con la ricostruzione post-alluvione ancora in corso. La candidatura di Bonaccini a Bruxelles significherebbe tornare al voto a novembre per scegliere il nuovo Governatore della Regione. Una finestra temporale breve, la cui sola ipotesi ha fatto scattare il toto-nomi per il post-Bonaccini. Oltre all’assessore al Lavoro Vincenzo Colla, vicino all’area Schlein e probabilmente gradito anche al M5S di Giuseppe Conte, potrebbero puntare alla guida di viale Aldo Moro anche l’assessore al turismo Andrea Corsini e la vice Irene Priolo. Ma tra i nomi papabili sta uscendo anche quello di Graziano Delrio, ex ministro e sindaco di Reggio Emilia, ma anche quello di Maurizio Landini, arrivato all’ultimo mandato come leader della Cgil, e di Matteo Lepore, attuale sindaco di Bologna. Al di là delle singole ipotesi si entra in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna, legato a doppio filo alla scelta del suo attuale Presidente.