La locomotiva del paese rallenta la sua corsa. A rilevarlo è l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, riferito al 2024. L’economia dell’Emilia-Romagna, segnala l’Istituto, lo scorso anno è cresciuta dello 0,4%, risentendo soprattutto del calo della domanda estera e dell’elevata incertezza del quadro macroeconomico internazionale. Anche gli investimenti sono rimasti contenuti, e in alcuni settori, come la manifattura, sono andati in flessione. L’andamento è eterogeneo tra i settori, dice il rapporto. Aumenta il valore aggiunto del settore agricolo, ma cala dell’ordine del 3% il fatturato e la produzione dell’industria. In flessione l’attività di moda, metallurgia e meccanica. Cattive notizie arrivano anche sul fronte dell’export, che frena, segnando un -2,1% rispetto all’anno precedente. A risentirne, a causa dell’andamento sfavorevole della domanda globale, sono un po’ tutti i settori, ad eccezione della farmaceutica, dell’alimentare e dell’automotive. Sono sempre di più le industrie e i servizi, rileva poi la Banca d’Italia, che non riescono a chiudere il bilancio in utile o in pareggio. Queste ultime erano l’87% nel 2024, il 4% in meno rispetto alla rilevazione precedente. Nel primo trimestre del 2025, segnala poi la Banca d’Italia, la situazione non è migliorata. Secondo gli indicatori disponibili, la dinamica del prodotto non avrebbe mostrato segnali di recupero. Sulle prospettive di crescita gravano rischi al ribasso per il perdurare delle tensioni geopolitiche e per le nuove restrizioni commerciali introdotte dagli Stati Uniti.

ECONOMIA REGIONALE, BANKITALIA: “CRESCITA DEBOLE, PESA INCERTEZZA”
Si rivela debole la crescita dell’economia dell’Emilia-Romagna nel 2024 e non mostra segnali di recupero nel primo trimestre di quest’anno. A registrarlo l’ultimo rapporto della Banca d’Italia