È ancora caccia all’uomo che ha sfregiato una tela e ferito l’artista Andrea Saltini lo scorso 28 marzo. La Polizia di Stato sta continuando a indagare sul grave episodio, che ha superato il limite, avvenuto nell’ambito della contestazione per la controversa mostra “Gratia Plena”. In questo clima dai nervi ancora tesi ieri a finire nel mirino è stato il curatore dell’esposizione, Don Carlo Bellini, che si è trovato l’auto cosparsa di sale. Un gesto fortunatamente molto meno grave di quello accaduto all’artista, ma che tutti nella curia sono convinti possa essere correlato a quanto avvenuto nella chiesa di Sant’Ignazio. Lo spargimento del sale ha fatto subito pensare alla simulazione un rito medievale di stregoneria, forse per intimidire il sacerdote. Don Bellini ha dichiarato di non essere affatto preoccupato per l’episodio, che ha declassato come di poco conto. Il parroco di San Giuseppe Artigiano ha sempre difeso la mostra “Gratia Plena”, allontanando da essa ogni accusa di blasfemia e sottolineando più volte che riaprirà regolarmente dopo la chiusura pasquale, anche a seguito l’incursione di un uomo che, con mascherina sul volto e parrucca, è entrato per rovinarla. Al centro della polemica e della violenza dello sconosciuto è finito in particolare il quadro “INRI- San Longino”. Per cercare di allontanare il vandalo, l’artista Andrea Saltini è rimasto ferito al mento, rendendo necessari alcuni punti di sutura.