Tutti gli indizi raccolti convergono sull’unico imputato, Mohamed Gaaloul. Di questo sono convinti i legali della madre e del fratello di Alice Neri, uccisa e carbonizzata a Fossa di Concordia nel novembre 2022. Gli avvocati Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini hanno ieri sposato la ricostruzione della pubblica accusa, avanzando anche una richiesta di risarcimento e il pagamento di una provvisionale da 500mila euro. Una richiesta che si aggiunge a quella avanzata dai pm, di 30 anni di carcere, per omicidio volontario e soppressione di cadavere. Per l’accusa, Gaaloul avrebbe convinto Alice Neri a dargli un passaggio a casa nonostante avesse la bicicletta e l’avrebbe condotta in un luogo che lui conosceva e lei per nulla al fine di avere un rapporto sessuale. Forse una ribellione da parte della donna ha scatenato l’ira dell’omicida che l’ha colpita almeno sette volte in organi vitali. Alice era già morta quando è stato dato fuoco all’auto e al corpo. Al termine di questa ricostruzione, il marito della vittima, Nicolas Negrini, è uscito dal processo, revocando la costituzione di parte civile. Il suo legale, Antonio Ingroia, nella sua arringa ha evocato lo spettro di un “Garlasco 2”. L’avvocato ha parlato di una indagine svolta in modo approssimativo con prove indiziarie parziali, e ha chiesto che la Corte d’Assisa ritrasmetta gli atti alla procura e riapra le indagini.

DELITTO ALICE NERI, IL MARITO CHIEDE NUOVE INDAGINI
Delitto Alice Neri. Per la pubblica accusa e i legali della madre e del fratello della vittima sono plurimi e gravi gli indizi che conducono all’unico imputato, Mohamed Gaaloul. Il marito di Alice chiede invece nuove indagini, temendo un nuovo “delitto Garlasco”