I familiari di Alice Neri potranno finalmente darle una degna sepoltura. A quasi tre anni dal delitto della 32enne uccisa nel novembre del 2022 nelle campagne di Concordia, la Corte d’Assise di Modena ha disposto il dissequestro dei resti della giovane mamma e moglie di Ravarino con la contestuale restituzione della salma ai familiari. La decisione è arrivata al termine dell’istruttoria dibattimentale chiusa ieri. Un momento di grande commozione per la madre e il fratello di Alice, che potranno ora darle l’ultimo saluto dopo anni di attesa e dolore. Il delitto della 32enne è avvenuto la notte tra il 17 e il 18 novembre del 2022 quando il suo corpo venne dato alle fiamme dall’assassino e ritrovato carbonizzato nel baule della macchina della donna. Secondo quanto ricostruito dal medico legale sarebbe stata uccisa con un coltello con una piccola lama. A causare la morte i fedenti ricevuti al cuore e al torace. Intanto il processo a carico dell’unico imputato, Mohamed Gaaloul, 30enne tunisino, è entrato nella sua fase conclusiva. Ieri in aula nella lunga requisitoria, i PM Claudia Natalini e Giuseppe Amara hanno ricostruito i fatti di quella notte, indicando l’uomo come l’ultimo ad aver visto Alice viva. Inoltre, tra le prove contro l’imputato il suo DNA rinvenuto su un mozzicone di sigaretta e sul manico della tanica d’olio, che sarebbe stata usata per appiccare l’incendio. Nonostante un secondo mozzicone trovato nella vettura della donna contenesse un DNA sconosciuto, gli inquirenti ritengono che sia finito lì dopo l’omicidio. La procura ha inoltre respinto le obiezioni della difesa sull’incompletezza delle immagini e dei dati raccolti. Nel corso della prossima udienza i due Pm Natalini e Amara formuleranno la richiesta di pena.