Nel video, l’intervista alla dott.ssa Stefania Bettinelli, Presidente Le Ali di Camilla

Si chiama Nour, ha sei anni, ed è arrivata a Modena all’alba, dopo un lungo e pericoloso viaggio iniziato tra le macerie della Striscia di Gaza. Il suo nome, in arabo, significa “luce”. E di luce, oggi, Nour ne porta tanta. Affetta da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica che rende la pelle fragile come ali di farfalla, la piccola, è ora al sicuro. Con lei, mamma, papà e cinque tra fratelli e sorelle. Al Policlinico, dove ha già affrontato un primissimo ciclo di visite, troverà cure specialistiche. Il suo arrivo rientra nella missione umanitaria “Emergenza Gaza”: è la terza per l’Emilia-Romagna, ma la prima accoglienza a Modena, dove l’associazione “Le Ali di Camilla” ha atteso e preparato questo momento. Sono stati proprio i volontari a scoprire la sua storia e ad attivarsi subito per portarla in salvo. Ieri pomeriggio, un furgone carico di pacchettini colorati e regali ha lasciato la sede dell’associazione. Destinazione: l’aeroporto di Pisa, proprio dove Nour e la sua famiglia sono atterrati nel cuore della notte. L’inizio di un nuovo capitolo, scritto insieme da medici, volontari, istituzioni e associazioni, uniti per proteggere la fragilità di chi fugge dalla guerra e lasciarsi guidare dalla straordinaria forza di una “farfalla”.