È scontro aperto tra i commercianti bengalesi del centro e l’amministrazione. Sono già ventotto quelli che hanno deciso di impugnare davanti al Tar di Bologna l’ordinanza firmata dal sindaco Massimo Mezzetti, che impone – dal 20 giugno al 19 luglio – la chiusura obbligatoria dalle 20 alle 6 del mattino per gli esercizi con superficie fino a 250 mq. La misura, introdotta in via sperimentale, è stata pensata per limitare l’afflusso serale in alcune aree della città e contrastare fenomeni di degrado legati alla vendita di alcolici fino a tarda notte. Ma per gli avvocati dei ricorrenti, Fernando Giuri ed Eros Bartolomeo, l’ordinanza sarebbe ingiustificata e discriminatoria. Nel ricorso, i commercianti chiedono non solo l’annullamento del provvedimento ma anche un risarcimento per i danni economici subiti, visto che nella fascia oraria colpita dal divieto – tra le 20 e le 22 – si registravano vendite tra i 200 e i 300 euro a sera. Da qui, la proposta di misure alternative come il divieto limitato alla vendita di alcolici o una chiusura posticipata alle 22, seppur denunciando una penalizzazione ingiustificata nei confronti di un settore già vulnerabile. La mancata osservanza dell’ordinanza comporta sanzioni pesanti: si va da multe comprese tra i 500 e i 5mila euro, fino alla sospensione dell’attività per 15 giorni in caso di violazioni ripetute. Sullo sfondo, resta ora la possibilità di una proroga dell’ordinanza oltre il 19 luglio, alimentando le tensioni. Intanto, si attende il verdetto del Tar.
