Dopo un primo sospetto, è stato confermato a Carpi un caso di Chikungunya, malattia virale febbrile acuta, trasmessa dalla puntura di zanzare infette, soprattutto del genere Aedes. La paziente, una donna di 48 anni, è ricoverata al Policlinico: le sue condizioni sono buone e si avvia verso le dimissioni. L’indagine epidemiologica, ancora in corso, non ha rilevato viaggi recenti all’estero. Come previsto dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, il Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl ha subito informato i Comuni di Carpi e Mirandola, dove la donna vive e lavora. Entrambi hanno avviato una disinfestazione straordinaria: il primo intervento si è svolto nella notte tra venerdì e sabato nelle zone di via Frignano e via Garfagnana. La Chikungunya si manifesta con febbre alta e dolori articolari e muscolari intensi e non si trasmette da persona a persona, ma solo tramite la puntura di zanzare infette. Parallelamente, in provincia prosegue la sorveglianza per altre arbovirosi: sono state posizionate 12 trappole per monitorare la presenza del Virus West Nile, soprattutto nel capoluogo dove è stato registrato, lo scorso 2 luglio, il primo caso in Regione. Proprio per questo motivo, è stato inserito nella cosiddetta “zona rossa” di allerta. Le trappole, collocate ogni quindici giorni fino a ottobre, si trovano in aree verdi con ristagni d’acqua, luoghi ideali per la proliferazione delle zanzare. La prima è stata installata a Lesignana.