Nel video l’intervista a Fulvio Bonvicini, Uiltec

Situazione drammatica per 147 lavoratori della Ceramica Opera, azienda con sede legale e amministrativa a Maranello e stabilimento produttivo a Camposanto.
La ceramica ha sospeso la produzione con effetto immediato, dopo che alcuni dei dipendenti hanno lavorato fino a pochi giorni fa, mercoledì.
Non è certo un fulmine a ciel sereno la crisi finanziaria di Opera Group, ma la liquidazione giudiziale decisa dal Tribunale di Modena – dopo un tentativo di concordato – ha messo, nel giro di poche settimane, la parola fine alla produzione e al lavoro dei dipendenti.
Per i lavoratori scade proprio oggi la cassa integrazione straordinaria e da lunedì si ritroveranno senza retribuzione.
Dei 147 dipendenti della Ceramica Opera, 112 lavorano nello stabilimento di Camposanto, 35 nella sede di Maranello.
Già lo scorso 21 maggio, i sindacati di categoria di Cgil-Cisl-Uil si erano incontrati alla Regione Emilia-Romagna per un tavolo di crisi, insieme alle istituzioni e al curatore fallimentare dell’azienda, per trovare una soluzione per i lavoratori.
La soluzione non può che essere l’accesso agli ammortizzatori sociali, già richiesti dalle sigle sindacali.
Anche la politica locale si sta mobilitando: in particolare il sindaco di Camposanto, Monja Zaniboni, ha dato la massima disponibilità dell’Amministrazione comunale per la ricollocazione dei lavoratori e, possibilmente, per trovare un’azienda che possa subentrare all’attività produttiva della Ceramica Opera.
Per il 4 giugno è prevista una nuova riunione sindacale, a cui parteciperà una delegazione dei lavoratori e lo stesso curatore fallimentare dell’azienda: dà quell’incontro ci si attendono spiragli positivi.