Il terremoto politico scatenato dal caso aMo, l’Agenzia per la Mobilità, si abbatte sui suoi ex vertici. Stefano Reggianini e Alessandro di Loreto si sono dimessi. Reggianini, che all’epoca delle sottrazioni di denaro era amministratore unico della società, lascia il suo ruolo da segretario Provinciale del Partito Democratico. A Carpi, Di Loreto, già direttore di aMo e colui che per sua stessa ammissione aveva consigliato l’assunzione della dipendente indagata, abbandona la giunta e il suo posto da Assessore all’Urbanistica. Intanto è stata convocata per mercoledì 16 luglio alle 9.30, nella sede della Provincia, un’assemblea ordinaria dei soci di Amo, per fare luce sull’ammanco di oltre 500mila euro emerso nel bilancio 2024. La richiesta dell’assemblea, arrivata da Provincia e Comuni di Modena e Carpi, nasce dalla mancanza di risposte puntuali da parte della società alle richieste di chiarimento avanzate dal Comune di Modena a fine giugno, e dal continuo emergere di dettagli sulla stampa. Il nuovo Amministratore Unico, Andrea Bosi, in carica dal 30 giugno, ha chiarito che l’Agenzia si considera parte lesa e ha incaricato un legale di valutare un’azione civile urgente contro la presunta responsabile, oltre all’eventuale sussistenza di altre responsabilità. Nella prima settimana di lavoro, Bosi ha predisposto un piano d’azione in otto punti che sarà presentato ai soci. L’obiettivo è dotare l’Agenzia di un modello organizzativo più solido, in grado di prevenire episodi simili in futuro. Intanto, è in corso un’indagine giudiziaria avviata su querela della stessa aMo. L’intento condiviso dai soci è recuperare le risorse pubbliche sottratte e ristabilire piena trasparenza sull’accaduto.