Nel video Carmelo Randazzo Segretario generale CISL Scuola Emilia-Centrale

La rivoluzione del calendario scolastico spacca le realtà dell’Emilia-Romagna. La proposta della Regione di inserire una settimana di ferie a febbraio e di allungare di una settimana le lezioni a giugno divide. Da una parte ci sono le associazioni dei genitori, che si dicono favorevoli all’iniziativa, dato che permetterebbe di gestire meglio i figli nel periodo estivo. Dall’altra parte, ci sono invece le associazioni di categoria come gli albergatori, preoccupati per il fatto che un calendario scolastico così fatto, influirebbe sulle vacanze, che solitamente iniziavano già la seconda settimana di giugno. E poi ci sono i sindacati, che sono convinti che per l’anno scolastico 2026-2027 sia impossibile far partire il progetto come invece vorrebbe la regione. A Modena in particolare, ci sono criticità difficili da risolvere in così breve tempo

Le scuole italiane non sarebbero in generale attrezzate per un cambiamento di questo tipo, chiosano i sindacati. Il dibattito è comunque aperto. Alla base, il paragone dell’Italia con altri paesi europei. Lo Stivale si distingue nel panorama dell’Unione per le sue vacanze estive scolastiche particolarmente lunghe, superando le 12 settimane di interruzione delle lezioni. Ed è proprio qui che si inseriscono le proposte di modifica: l’Emilia-Romagna prende come esempio la Francia, che limita la pausa estiva ad otto settimane, pur affrontando, complessivamente, meno ore di lezioni all’anno.