Modena: blitz dei Carabinieri in un laboratorio tessile, arrestata una donna per sfruttamento del lavoro e impiego di manodopera clandestina.
Nella mattinata del 21 maggio 2025, i Carabinieri della Stazione di Modena viale Tassoni e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Modena, hanno tratto in arresto in flagranza di reato una cittadina cinese cl. 1965 e residente in provincia per le ipotesi di reato di:
- intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603 bis c.p.);
- violazione delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine (art. 12, c. 5, D.Lgs. 286/1998);
- impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno (art. 22, c. 12, D.Lgs. 286/1998).
Nel corso dell’intervento, avvenuto presso un edificio situato in loc. Cognento, i militari hanno individuato all’interno di un laboratorio tessile otto cittadini cinesi impiegati come manodopera lavorativa, in assenza di contratti di lavoro e in condizioni di sfruttamento.
Dagli accertamenti immediatamente eseguiti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica modenese, che hanno incluso l’escussione dei lavoratori e le operazioni di fotosegnalamento, è emerso che l’indagata è risultata la conduttrice di fatto del laboratorio, nonché colei che, a partire da novembre 2024, aveva impiegato gli otto operai in modo irregolare, senza alcuna sottoscrizione contrattuale e con retribuzioni inferiori ai minimi di legge.
Sei lavoratori sono risultati privi di regolare permesso di soggiorno e, pertanto, sono stati denunciati per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Nei loro confronti è stato notificato il provvedimento di espulsione emesso dal Questore di Modena.
Tra i denunciati a piede libero anche un cittadino cinese cl. 2004, titolare formale della ditta individuale intestataria dell’attività produttiva, per le stesse ipotesi di reato contestate alla donna. I due risponderanno inoltre di numerose violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.Lgs. 81/2008.
L’attività è stata sospesa e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per più di € 130.000.
Il Pubblico Ministero, rilevando lo stato di incensuratezza dell’indagata e, pertanto, la presunzione del beneficio della sospensione condizionale della pena in caso di condanna, ha chiesto al G.I.P. la convalida dell’arresto – ricorrendone i presupposti – senza l’applicazione di misure cautelari e disponendone l’immediata liberazione.
L’arresto è stato convalidato il 23.5.2025 dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena e sull’edificio, un immobile del valore di circa 400mila euro adibito a laboratorio tessile, sono stati apposti i sigilli in esecuzione di decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice su richiesta dalla Procura della Repubblica al fine di evitare che la libera disponibilità del locale e di quanto ivi contenuto potesse favorire la reiterazione di reati della medesima indole. Il provvedimento è stato pertanto esteso a 26 macchinari del valore di 50mila euro utilizzati dagli operai e su centinaia di capi di vestiario già confezionati del valore complessivo di quasi 350mila euro.