Una giovane vita spezzata troppo presto. Abdul Mougnud Songne aveva solo 13 anni. È morto annegato nelle acque del fiume Secchia lo scorso 11 ottobre, durante un pomeriggio che doveva essere solo un’uscita in bicicletta con gli amici. Oggi, nella moschea di via Cavour, si sono celebrati i funerali. A salutarlo per l’ultima volta i familiari, gli amici, i compagni di scuola e tutta la comunità burkinabé, raccolta in un momento di preghiera e dolore profondo. Abdul era arrivato in Italia nel 2021 dal Burkina Faso, insieme ai genitori e ai fratelli. Viveva a Fiorano, ma continuava a frequentare la scuola media Leonardo Da Vinci di Sassuolo. Parlava bene l’italiano, studiava con impegno, aiutava sempre in casa. Un ragazzino educato, riservato, pieno di sogni e passioni. Quel giorno aveva chiesto un permesso per uscire prima da scuola e si è recato lungo l’argine con tre coetanei. Nonostante i cartelli di divieto, si sono tuffati. Ma Abdul non è più riemerso. Dopo ore di ricerca è arrivata la conferma più dura: il corpo del 13enne è stato recuperato dai sommozzatori, ormai senza vita. Oggi nel giorno del dolore ad essere distrutta non è solo la famiglia ma una comunità intera, che piange un ragazzo speciale, portato via troppo in fretta.