A Modena affitti in aumento e redditi in calo: +32% sui canoni, -12,5% sul potere d’acquisto. Tra il 2017 e il 2024, si è registrato un significativo squilibrio tra il costo degli affitti e la capacità economica delle famiglie. A lanciare l’allarme è il SUNIA Modena, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, che nel bilancio 2018-2024 denuncia una situazione abitativa sempre più critica. Il fenomeno colpisce in particolare gli affitti transitori, cresciuti del 122% in sei anni. Nati per rispondere a esigenze temporanee, questi contratti, spesso usati in modo improprio, stanno invece alimentando un mercato con prezzi fuori controllo, penalizzando studenti e lavoratori. Non a caso, il 26% delle abitazioni modenesi risulta attualmente in affitto, con una crescita marcata soprattutto nei canoni del mercato libero (+32%) e nei contratti destinati agli studenti (+27%). Modena si colloca al terzo posto in Emilia-Romagna per numero di contratti transitori, dietro solo a Ravenna e Bologna. Il confronto con altri capoluoghi regionali evidenzia come il problema non sia isolato, ma richieda interventi strutturali e urgenti. Secondo il SUNIA, per affrontare efficacemente l’emergenza abitativa servono misure mirate: incremento dell’offerta di alloggi a canone calmierato, riqualificazione delle aree dismesse per la realizzazione di nuove abitazioni accessibili, maggiore controllo sugli affitti brevi e sui contratti irregolari, oltre al rifinanziamento del Fondo nazionale per gli affitti.