È arrivato alla fase finale il primo grado del processo ai quattro agenti di polizia locale di Sassuolo. Attesa per questo pomeriggio la lettura del dispositivo da parte del giudice che renderà nota la decisione finale. Il pubblico ministero, Lucia De Santis, al termine della requisitoria aveva chiesto complessivamente 19 anni di pena. Nello specifico, sei anni per i due assistenti, accusati di falso ideologico e tortura, e tre anni e mezzo per i due agenti, ritenuti responsabili del solo reato di tortura. A tutti e quattro sono state concesse le attenuanti generiche, dal momento in cui sono incensurati. La parte civile si è associata alla richiesta del pm, chiedendo una punizione severa per gli agenti che, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbero tradito lo Stato abusando del loro potere. La difesa degli imputati ha invece sempre rigettato ogni accusa, dichiarando l’estraneità dei loro assistiti. Tre di loro erano già stati pienamente reintegrati in servizio. I fatti risalgono al 15 ottobre del 2022 quando, secondo la ricostruzione dell’accusa, all’ospedale di Sassuolo i quattro imputati avrebbero agito con violenza nei confronti di un cittadino marocchino di 34 anni, arrivato al pronto soccorso in stato confusionale a causa di una grave crisi ipoglicemica. L’uomo sarebbe stato immobilizzato con forza sulla barella e colpito ripetutamente: un agente gli sarebbe anche salito in piedi sul bacino. Secondo la ricostruzione fornita dai sanitari pare che nessuno dei presenti in servizio quella sera abbia richiesto l’intervento della Polizia, dato che l’uomo, incosciente, non era ritenuto pericoloso.

ACCUSATI DI TORTURA, OGGI LA SENTENZA PER GLI AGENTI DI SASSUOLO
E’ il giorno della sentenza per gli agenti di Sassuolo accusati di tortura. In Tribunale è attesa alle 14 la lettura del dispositivo da parte del giudice. Il Pm ha chiesto sei anni per i due assistenti e tre anni e mezzo per altri due operatori