Nel video, le interviste a:
- Elena Pontiggia, curatrice della mostra
- Simonetta Antellini, direttrice della Casa Museo Giorgio e Isa de Chirico
Modena accende nuovamente la scintilla della metafisica con Giorgio de Chirico. L’ultima metafisica, la mostra curata da Elena Pontiggia che, fino al 12 aprile 2026, riunisce al Palazzo dei Musei cinquanta opere dell’ultimo, sorprendente decennio del Maestro, provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. È l’ultima stagione creativa, quella neometafisica, sbocciata tra il 1968 e il 1978: un inatteso ritorno ai temi giovanili—manichini, Piazze d’Italia, interni enigmatici—trasformati però da una nuova leggerezza, più ironica che tragica. De Chirico, ormai ottantenne, schiarisce la sua pittura: la tavolozza si fa smaltata, il disegno nitido, l’atmosfera più serena pur restando venata di malinconia. Opere come Ettore e Andromaca davanti a Troia, L’astrologo e Sole sul cavalletto mostrano come la memoria diventi gioco creativo, lontana dalle repliche meccaniche del passato e vicina a quella “ripetizione differente” riconosciuta dalla critica dagli anni Settanta in poi. È una metafisica che non vuole più inquietare, ma meditare con distacco sull’esistenza, trasformando l’enigma in sorriso. La mostra modenese restituisce così l’ultima libertà di de Chirico: un’arte che, nel tempo della vecchiaia, ritrova il coraggio della giovinezza.




































