Accantonato un tesoretto per far fronte alle spese legali

SERRAMAZZONI – Sono parecchie le cause che incombono sul Comune di Serra, tante da fare diventare la consulenza legale un vero e proprio capitolo di spesa, sul quale in chiusura 2012 si sono dovuti fare i conti in particolare per il Servizio Urbanistica – Edilizia privata, l’Ufficio ‘caldo’ che fu di Enrico Tagliazucchi e ora, dopo le note vicende, è affidato all’architetto Bruno Marino di Formigine fino al 30 aprile. E quanto sia un settore dibattuto quello che ha raccolto, lo si evince anche dall’eredità di cause giudiziarie con cui si trova a che fare come nuovo responsabile: ben 18, arrivando al 2012, per procedimenti che risalgono anche all’inizio del 2008. Procedimenti di svariata natura: si va da questioni di condono a ordinanze di demolizione, integrazioni Dia, lottizzazioni, questione biomasse di San Dalmazio e altro. Tutte cause per cui il Comune deve ancora arrivare al saldo con lo studio Della Fontana, al quale si è rivolto praticamente sempre. E incarichi per cui ora si allestisce un ‘tesoretto’ di 8mila euro a cui attingere in futuro mano a mano che si concluderanno le cause, per non avere ‘sorprese’ di bilancio. E’ il Comune stesso infatti a sottolineare «che per i tempi della giustizia amministrativa, l’attività dei legali si protrae per periodi non quantificabili preventivamente» e che «di conseguenza, la conclusione di procedimenti e quindi la richiesta del saldo delle prestazioni effettuate avviene senza seguire scadenze prestabilite e con ripercussioni non programmabili sui bilanci futuri». Il Comune, nelle condizioni in cui si trova, deve evitare qualsiasi tipo di imprevisto, come peraltro testimoniato dal fatto che i Revisori dei Conti hanno sollecitato più volte a «verificare eventuali passività potenziali a cui è esposto l’ente ed individuare i potenziali futuri debiti al fine di adeguare gli accantonamenti in modo da garantire la copertura di tali spese». E da parte sua il Comune riconosce che «tra le passività potenziali a cui è esposto l’ente rientrano senza alcun dubbio quelle derivanti dall’attività legale connessa ai ricorsi pendenti, il cui onere non può ricadere e gravare aleatoriamente sui bilanci futuri». Di qui questi 8mila euro stanziati «a titolo di accantonamento per la copertura di futuri debiti derivanti dall’attività di difesa processuale svolta dai professionisti incaricati» relativa però solo all’Edilizia privata. Ambito nel quale dunque si riscontra una media di quattro cause e mezzo l’anno nell’ultimo quadriennio. Una percentuale abbastanza elevata per un Comune di 8mila abitanti situato peraltro in montagna, dove solitamente la litigiosità giudiziaria non è così spiccata. E bisogna tenere comunque conto che a questo settore ne vanno sommati altri su cui pendono cause, ma sui quali per ora non vi è un riepilogo. Non c’è che augurarsi che il 2013 appena iniziato porti toni di più distesi nei rapporti con l’amministrazione pubblica. nDaniele Montanari