Con 100 ragazzi del cratere il compositore ha inciso il cd ‘Qui noi, uniamoci davvero’. Per Bondeno di Gonzaga

Sigle televisive. Brani dance. Arrangiatore. Compositore. E’ una carriera poliedrica quella di Renato Giorgi. noto musicista di Bondeno di Gonzaga. Un’avventura artistica quasi trentennale che lo ha visto spesso protagonista di eventi solidali e dal profondo eco simbolico: basti ricordare l’esibizione di Giorgi durante l’incontro dei giovani di Castiglione delle Stiviere (Mn) con il papa Giovanni Paolo II, in occasione del quarto centenario della morte di San Luigi Gonzaga. Anche l’ultima fatica del musicista, intitolata ‘Qui noi, uniamoci davvero’, affonda le radici in un progetto profondamente emozionale che coinvolge un centinaio di ragazzi tra Carpi e Bondeno di Gonzaga. Giovani che vogliono contribuire alla ricostruzione di Bondeno: un territorio ferito che dopo i primi mesi di interesse sembra caduto nel dimenticatoio. Nella compilation, che contiene anche un dvd con tre videoclip, sono riproposti pezzi storici come l’ ‘Hallelujah’ di Leonard Cohen, ‘Montagne Verdi’ di Bigazzi e Gianni Bella, ‘Il suono della della domenica’ di Zucchero e ‘Io voglio vivere’ dei Nomadi. Ad aprire il cd è la canzone dal titolo omonimo, ‘Qui noi uniamoci davvero’, cantata dai giovani di Bondeno, con musica di Giorgi. Abbiamo parlato del disco con lo stesso artista, che ci ha raccontato l’energia e il significato di questo suo ennesimo capitolo artistico. Sono passati nove mesi dal terremoto che ha messo in ginocchio Comuni e frazioni della Bassa modenese e mantovana. Il senso del disco affonda le sue radici proprio in questo evento tragico. «Tutto è nato dopo il terremoto. Noi ragazzi, abbiamo pensato di dare voce al paese e alla gente e quindi abbiamo organizzato una serata che doveva, diciamo, allietare la gente e nello stesso tempo dare la possibilità alle persone di raccontare come hanno vissuto il momento del terremoto. In questo spettacolo abbiamo cantato canzoni e letto molte di queste testimonianze. Poi per coronare la serata, abbiamo pensato di fare qualcosa di più concreto: realizzare una canzone che potesse servire a raccogliere fondi per ricostruire i luoghi di aggregazione giovanile del paese che ormai sono distrutti. Ecco come è nata l’idea di questa canzone. Io ho dato un aiuto ai ragazzi per quanto riguarda la parte musicale, mentre i ragazzi si sono interessati a creare il testo. Così è nata la canzone. Poi abbiamo pensato di fare qualcosa in più, per dare la possibilità a tutti di vedere da vicino le conseguenze tragiche di questa distruzione. Per questo è stato creato e montato il video della canzone ‘Qui noi, uniamoci davvero’». Quindi adesso siete impegnati nella promozione del disco per raccogliere fondi? «Si per fare conoscere la situazione anche al di fuori della nostra zona e trovare denaro che servirà a ricostruire i punti salienti del paese che erano frequentati dai giovani». Quindi Bondeno è rimasta così come dopo il terremoto? «Hanno tolto le macerie e adesso si sta mettendo in sicurezza dove possibile. Ma per la ricostruzione vera e propria siamo ancora in una fase di stasi». E questi cento ragazzi hanno deciso di mettersi insieme per contribuire alla causa. Come nasce questo gruppo che unisce giovani da più province? «Vede il nostro paese è il perno di tre provincie: Modena, Reggio Emilia e Mantova. Sono innumerevoli i modi in cui entrano in contatto tra loro. C’è chi ha il ragazzo o la ragazza nel paese vicino. Chi per ragioni scolastiche frequenta gli istituti di Carpi o Reggio Emilia. Il gruppo è nato così, tante storie intrecciate tra loro». Quanto tempo è stato necessario per arrivare a realizzare questo progetto composto da cd e dvd? «Abbiamo fatto tutto in maniera molto veloce, anche perché io ho uno studio di registrazione che ho messo a disposizione dei ragazzi. La canzone che dà il titolo all’album è stata realizzata in un mese». In che modo diffonderete questa canzone? «Abbiamo portato in giro il brano con il nostro spettacolo, dove si raccoglievano le testimonianze delle persone terremotate, intercalate anche da canzoni famose e conosciute, che potevano sposarsi bene con il discorso del sisma. Abbiamo girato nei teatri della nostra zona, facendo vedere il cd-dvd alle persone presenti». La canzone racconta quali sono i sentimenti di questi ragazzi e la loro determinazione a ridare un domani a Bondeno? «Certamente e lo si capisce dal ritornello ‘Qui noi uniamoci davvero ricostruiamo Bondeno’. Il nostro è un paese ricco di storia. La nostra è una zona Matildica. La chiesa è del 700, bellissima una delle più affascinanti della provincia di Mantova. Purtroppo ora è distrutta». Quindi il messaggio che volete lanciare è che dove non arrivano le istituzioni ci pensano i giovani? «Sì, ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi in moto per questo obiettivo comune. E’ stato bello perché si è creato un bel gruppone compatto per ridare vita al paese e non lasciarlo morire». nValentina Reggiani (ha collaborato Massimo Nardi)