Dopo l’arresto nel gennaio scorso che aveva fatto scattare l’obbligo di dimora, il ladro seriale di bar e tabaccherie di Spilamberto ha continuato a mettere a segno furti. Quattro solo nel mese di marzo. Ora è stato nuovamente arrestato ma per il 26enne le porte del carcere non si sono ancora aperte
Nemmeno il secondo arresto scattato dopo quello di gennaio per la seconda ondata di furti a danni di bar e tabaccherie di cui si è reso responsabile anche nel mese di marzo non lo ha portato in carcere. Ed è così che per un 26enne napoletano, residente da anni a Spilamberto e ritenuto un ladro seriale notturno, il luogo in continuare a scontare la pena continuerà ad essere casa sua. La stessa dove il giudice nel gennaio scorso, dopo l’arresto dei Carabinieri che lo avevano bloccato la notte del furto con spaccata ai danni del bar Frenesia di Spilamberto, aveva stabilito l’obbligo di dimora. Obbligo che non solo l’uomo non aveva rispettato, ma anche aveva violato per commettere altri furti. Almeno 4 quelli messi in fila dalla procura della repubblica sulla base delle indagini condotte dal PM Marco Imperato, commessi a marzo in altrettanti bar e tabaccherie della zona di Spilamberto. Spesso con la solita dinamica. Attraverso l’uso di un tombino in ghisa che l’uomo ha scagliato contro le vetrate degli esercizi per sfondarle o forzarle. Nell’ultimo caso, in un bar di Spilamberto, l’uomo si era reso tristemente protagonista anche del furto della cassetta con le offerte per un’associazione benefica. Ritrovata all’interno dell’auto ha contribuito ad incastrarlo. Per accertare le sue responsabilità anche nell’ultima ondata di furti di marzo un aiuto lo hanno dato anche le telecamere di videosorveglianza ed i rilievi dei Carabinieri che lo hanno nuovamente trovato in possesso, come era già accaduto nel gennaio scorso in auto e nella sua abitazione di sigarette, telefoni cellulari, navigatori satellitari, riconducibili ai vari colpi. Quanto basta per fare scattare un nuova misura cautelare eseguita dai Carabinieri presso l’abitazione dell’uomo dove ora il giudice sono stati disposti i domiciliari che inaspriscono la pena rispetto all’obbligo di dimora serale, ma non tranquillizzano i commercianti della zona, che nel gennaio scorso avevano salutato l’arresto come la fine di un incubo ma vista la recidiva dell’uomo a commettere reati anche dopo l’arresto, temono che possa succedere di nuovo.






































