Batterio Chimera: in Regione sostituite tutte le apparecchiature ospedaliere potenzialmente infettate dal batterio killer. Dopo gli ultimi accertamenti il numero dei decessi legati a questo virus sale a 5
Completata in questi giorni la sostituzione o l’adattamento di tutte le attrezzature, presenti negli ospedali della Regione, potenzialmente a rischio infezione da microbatterio Chimera. A dicembre i primi allarmi. Tre pazienti operati presso il Salus Hospital di Reggio Emilia, poi deceduti, avevano contratto questo batterio attraverso macchinari in cui il virus poteva essersi annidato. L’Azienda USL ha poi esaminato 144 cartelle cliniche di pazienti che, tra il 2010 e 2017, si sono sottoposti ad interventi in cui furono utilizzati tali apparecchiature, e sono stati individuati due nuovi casi. Si tratta di pazienti deceduti, operati al Salus Hospital, che presentavano le caratteristiche cliniche tipiche da infezione da Micobatterio Chimera. Se gli ultimi esami di tipo microbiologico dovessero risultare positivi, il numero di decessi in Emilia-Romagna riconducibili al Batterio Killer salirebbe a cinque, cui si aggiungono due pazienti che hanno contratto il virus e che sono ora in cura. La peculiarità di questa infezione è che rimane silente per mesi se non anni prima di manifestare i sintomi, che consistono in febbre prolungata, dolori muscolari, perdita di peso e affaticamento.


































