La lotta al gioco d’azzardo è stata al centro di un convegno organizzato a Giurisprudenza, a Modena. Sul tavolo, le normative e le forme di prevenzione per contrastare un fenomeno che sul nostro territorio vede più di 300 malati
Quali armi usare contro il gioco d’azzardo? Come intervenire per sedare un’attività legale ma in grado di creare dipendenza? Queste le domande alla base di un incontro che ha unito sanità e istituzioni. Nella nostra provincia sono 260 le persone dipendenti da gioco d’azzardo in cura presso i servizi Usl e almeno un altro centinaio sono inseriti in percorsi d’aiuto alternativi. Persone che cercando svago o aiuto in slot o giochi del lotto, sono finite nel tunnel della malattia, con gravi perdite economiche. A Modena per contrastare il fenomeno sono attive ordinanze che impediscono alle slot di rimanere accese più di 8 ore al giorno e che impongono alle sale gioco di allontanarsi dai luoghi sensibili. Ma nuove forme di gioco d’azzardo sono sempre più diffuse su internet e fanno presa soprattutto tra i giovani. Un’altra forma di contrasto, forse l’unica per ora valida anche per internet, è quella culturale-formativa.
Nel video le interviste a:
– Claudio Ferretti, direttore responsabile del SERT di Modena
– Andrea Bosi, sssessore con delega alla Promozione della cultura e della legalità






































