Continuano le indagini sulle cause che hanno scatenato il devastante incendio al poligono di tiro di Cibeno, a Carpi. La Procura di Modena ha aperto un fascicolo d’indagine per danneggiamento colposo e le immagini di sicurezza sono al vaglio degli inquirenti

Sul caso dell’incendio che giovedì scorso ha distrutto il Poligono di tiro di Cibeno la Procura di Modena ha aperto un fascicolo di indagine per danneggiamento colposo. Lo scopo è quello di capire le cause all’origine delle fiamme divampate in pochi secondi mentre sette iscritti, salvi per miracolo, stavano sparando. La polizia giudiziaria ha messo la struttura sotto sequestro perché quel poco che è rimasto in piedi dopo il vasto incendio è a rischio crollo e venerdì la scientifica ha recuperato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza interna. Gli accertamenti sono ancora in corso, ma l’ipotesi al momento è che l’incendio si sia originato dalla polvere depositata sulle paratie che separano le postazioni di tiro. Un materiale altamente infiammabile che avrebbe dato origine alle fiamme a seguito dello scoppio di un colpo di fucile. Il presidente del poligono Giuseppe Martinelli, assente al momento dell’incendio ma arrivato sul posto non appena appresa la notizia, sostiene che le apposite pulizie per rimuovere la polvere da sparo avvengono settimanalmente. Intanto è emersa anche l’esistenza di un esposto, inviato nel 2016 alla Questura e alla Procura di Modena su presunte irregolarità all’interno del poligono di Cibeno. In esso si legge come la struttura non avrebbe avuto l’agibilità al tiro di terza categoria necessaria per esercitazioni con carabine da grosso calibro, così come altre carenze a livello strutturale, ma il denunciante non ha mai ricevuto risposta.