Bper Banca rinvia al 2019 il piano strategico, a incidere sulla decisione l’incertezza sui mercati e il Def. Sul tavolo dossier cruciali per l’istituto modenese come Arca, Sardegna ma soprattutto la fusione con Unipol Banca

Si fanno più lunghi, i tempi per la presentazione del nuovo piano industriale di Bper. L’attuale incertezza sui mercati e le incognite sul punto di atterraggio del Def hanno portato la banca emiliana a prendere ulteriore tempo e ad andare oltre la data dell’8 novembre, limite che peraltro era già slittato rispetto a quella di inizio settembre, prevista in precedenza. In realtà il piano industriale al 2021 oramai è pronto, ma sono ancora troppe le incognite. Se è vero che qualche mese in più potrebbe aiutare a diradare un po’ di nebbia, è anche vero che, con più tempo a disposizione, la banca guidata da Alessandro Vandelli potrebbe trovare la quadra su tre dossier cruciali, dall’acquisto di Arca, alle minorities in Sardegna fino all’incorporazione di Unipol Banca. Sul fronte Arca, c’è fiducia di arrivare a chiudere il deal entro fine anno, e alta è la speranza anche di stringere l’accordo per l’acquisto del 49% delle azioni della controllata Banco di Sardegna. Un prerequisito, questo, favorevole per procedere poi all’incorporazione di Unipol Banca, che nel frattempo si è liberata della zavorra degli Npl. Su quest’ultimo punto in particolare c’è attesa. Il principale socio di Bper, salito quest’estate dal 10 a oltre il 13% del capitale dell’istituto modenese, ha manifestato la volontà di un cambio di governance, attraverso una riqualificazione forte del consiglio. Un cambiamento e una discontinuità rispetto al passato che Unipol stessa potrebbe portare una volta avvenuta l’incorporazione.