Supera i 10 milioni di euro la cifra incassata dal Comune di Modena nel 2018 derivante da multe per infrazioni al codice della strada. Il 50% per cento degli introiti deve essere destinato per legge ad interventi per la sicurezza stradale, ma il report del comune conferma che anche quest’anno non è così

Sarebbe di 10 milioni e 500 mila euro la cifra con cui si dovrebbe chiudere il 2018 relativa agli introiti derivanti dalle multe comminate dalla Polizia Municipale per infrazioni al codice della strada. Ma in realtà la cifra reale che il comune introiterà sarò di 7 milioni e 900 mila euro. Questo perché già è previsto che le multe non riscosse quest’anno ammonteranno a 3,3 milioni di euro. A tanto infatti corrisponde il fondo creato dal comune proprio per fare fronte al buco che sarebbe lasciato sul bilancio da chi la multa non la paga. Ed è così che i 10 milioni calano a 7,9. Di questi, il 50% per cento andrebbero destinati, di fatto ivestiti per legge, ad interventi volti a migliorare la sicurezza stradale. Un gruzzoletto da 3,949 mila euro. Che però scorrendo il report della destinazione che il Comune è obbligato a compilare mostra alcune curiosità.

Perché se quasi un milione di euro se ne va per la manutenzione o la costruzione ex novo di piste ciclabili, mezzo milione per lagestione e la manutenzione degli impianti semaforici e 105 milia euro per l’acquisto e la manutenzioni di sistemi elettronici per l’accertamento delle infrazioni al codice di fatto altre multe, ben 375 mila euro vengono spesi per noleggiare le auto della Polizia Municipale. Ma il tema forse più controverso anche se possibile in termini di legge è quello relativo alla destinazione dei proventi delle multe destinati appunto alla sicurezza stradale, ad alimentare il fondo per pagare la produttività agli agenti, per 170.000 euro che aggiunti ai 43.000 di trattamenti accessori ed a contributi irap per 14 mila euro fanno 228 mila euro che verranno destinati a trattamenti contributivi ed accessori al personale della Polizia Municipale. Tra le curiosità spiccano i soli 1000 euro per le campagne informative per la tutela stradale e la tutela dei consumatori e i 17.000 euro all’anno per l’aggiornamento del software per la simulazione del traffico