Sorgono preoccupazioni intorno alla tenuta della Fondazione Arti Visive. La fondazione sta soffrendo di perdita di personale e non sembra muovere su un progetto definito

Dubbi e preoccupazioni sorgono intorno alla Fondazione Arti Visive, uno degli enti chiave della rinascita culturale del polo Sant’Agostino. Nata unendo le preesistenti realtà Galleria Civica, Fondazione Fotografia e Museo Panini, Arti Visive conta 26 dipendenti pubblici e privati. E proprio sul fronte dipendenti sussiste il primo problema. Tre di loro sono andati al Museo civico, alla Memo e in biblioteche comunali mentre due dei dipendenti privati uno è tornato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e il secondo ha fatto altre scelte professionali. Una fuga che rappresenta una criticità che si unisce ad altre, dichiarate da diverse voci. Tra queste quella del consigliere comunale di Energie per l’Italia Giuseppe Pellacani, che l’ha definita la “somma di tre debolezze” e a suo dire un fallimento culturale, se non addirittura “un’operazione finanziaria in cui il Comune di Modena scaricava una buona fetta di suoi impegni economici sulla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena”. Inoltre, la Fondazione Arti Visive non ha ancora presentato alcun catalogo espositivo, né un documento scientifico o un programma annuale. Segno, secondo alcuni, di una mancanza di progettualità definita su cui basare l’attività culturale.