Al via il dopo Marchionne alla guida del colosso di casa Agnelli. Lo sostituiscono tre nuovi manager nel segno della continuità e di due nuove sfide: lusso ed elettrico: Intanto si è dimesso il responsabile Europa di FCA Altavilla che si dice avrebbe dovuto succedere a Sergio Marchionne alla fine del 2019
Termina l’era del grande manager alla guida di quella che è la più grande realtà industriale del paese e che a Modena, tra Ferrari e Maserati, ha radici ben profonde dal punto di vista produttivo ma anche storico e sentimentale. Con la convocazione d’urgenza di sabato scorso dei Consigli d’Amministrazione di Ferrari, Fca e Cnh Industrial che hanno preso atto delle gravi condizioni in cui versa l’orma ex Amministratore Delegato Sergio Marchionne per 14 anni plenipotenziario per conto della famiglia Agnelli, si è aperta una nuova era con Mike Manley, responsabile del brand Jeep, alla guida di Fca che racchiude anche il brand Maserati; Louis Camilleri, ex numero uno di Philip Morris, in Ferrari e Suzanne Heywood presidente di Cnh Industrial. I tre si insedieranno oggi a Torino nel corso di un vertice già programmato da tempo. A prescindere da come la si pensi sull’uomo, Marchionne è stato sicuramente il manager del cambiamento di quella che, nel 2014 quando arrivò alla guida, era il Gruppo Fiat sull’orlo della crisi più grande della sua storia centenaria. Uomo capace di fare scelte impopolari, protagonista del duro scontro frontale con la Fiom, negli stabilimenti e nelle aule dei tribunali e, allo stesso tempo, colui che ebbe il coraggio di dire no all’acquisizione del gruppo da parte della statunitense General Motors rilanciando con l’acquisto del marchio Jeep e lanciando l’operazione da cui è nata Fiat Chrysler Automobiles, sesto produttore mondiale di auto. Manager di caratura mondiale ma molto legato a Modena, terra di motori e di storia motoristica tanto che, nel marzo del 2016, fu chiamato a tenere a battesimo l’inaugurazione dell’840° anno Accademico dell’Università di Modena e Reggio Emilia con una lectio magistralis. Si apre ora il futuro per Fca ma anche per Ferrari, un futuro che i nuovi manager chiamati a dare continuità al lavoro svolto in quattordici anni da Marchionne, hanno dichiarato punterà sul lusso e sull’elettrico. Ferrari e Maserati, punte di diamante del gruppo, rappresenteranno ancora una volta asset strategici su cui investire, compreso lo stabilimento Maserati di Modena a cui, lo stesso Marchionne, aveva dato rassicurazioni sul futuro; la sfida dell’elettrico, invece, è tutta da inventare con marchi quali Fiat, Alfa Romeo e la stessa Jeep chiamati a quella che è tutte le sembianze di essere una nuova rivoluzione industriale.






































