Sul caso del sequestro di aceto balsamico contraffatto interviene la Coldiretti Modena che plaude al lavoro della Guardia di Finanza di Bari ed auspica una riforma dei reati in materia agroalimentare che renda le sanzioni più severe
È di ieri la notizia di un maxi sequestro di aceto balsamico contraffatto per un valore di oltre 600mila euro. Al termine di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bari, per tre imprenditori è scattata la denuncia per truffa aggravata, frode in commercio e contraffazione della denominazione di origine di prodotti agroalimentari. I finanzieri hanno sequestrato oltre 13mila ettolitri di mosto di uve da tavola a basso prezzo non previsti dal disciplinare di produzione che erano pronti per essere trasformati in aceto balsamico di Modena. Solo uno dei numerosi casi di contraffazione che gettano un’ombra su un fiore all’occhiello della nostra produzione, l’aceto balsamico, che risulta essere uno degli alimenti italiani più imitati al mondo dopo parmigiano reggiano e prosciutto di Parma. La contraffazione non causa solo un danno economico ma è anche un rischio per i consumatori. Per Coldiretti, che plaude al lavoro delle forze dell’ordine di Bari, è importante stringere le maglie della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare.
Nel video l’intervista a Giovanni Duò, Direttore Coldiretti Modena





































