Sul caso del “baratto” del Caffè Concerto sorgono ulteriori dubbi. A prescindere dalla forma tecnica utilizzata per ripianare i debiti infatti ci sarebbe ora una considerevole differenza tra il valore attribuito agli arredi da parte dell’amministrazione comunale e il valore degli stessi arredi indicato nel bilancio 2016 della società debitrice Modena Food
Ulteriori dubbi e incongruenze sorgono sul “baratto” usato dal Comune di Modena per annullare il debito cumulato negli anni scorsi dalla precedente gestione del Caffè Concerto, in Piazza Grande. Il 19 dicembre scorso era stato siglato un accordo tra l’amministrazione e la società “Modena Food” che sanciva, da parte del Comune, l’annullamento del debito di quest’ultima, pari a 275mila euro, in cambio del diritto di proprietà di tutti gli arredi e le attrezzature, interni ed esterni, del Caffè Concerto. Ora a prescindere dalla forma tecnica utilizzata per la sistemazione del debito l’antico baratto, del tutto discutibile i dubbi riguardano le valutazioni dei beni barattati: agli arredi infatti, risalenti ai primi anni Duemila, è stato attribuito un valore di 327mila euro dal geometra Luigi Parrillo consulente del Comune. In questo scenario, Piazza Grande sarebbe stata in debito con la società Modena Food per la differenza tra quanto dovuto dal Caffè Concerto cioè 275 mila euro e il valore di 327 mila della stima realizzata. Differenza che il Comune aveva già messo in conto di non pagare, valutando la cifra in esubero come anticipato degli affitti futuri. Un ulteriore aiuto da parte della amministrazione alla società di gestione che così non solo andrebbe a ripianare i debiti ma addirittura ne garantisce anche mesi di affitti per così dire gratuiti attraverso la sopravvalutazione degli stessi arredi. Nel 2016 infatti il bilancio di Modena Food, la società debitrice, veniva indicato come valore degli stessi arredi la somma di 137mila euro: meno della metà di quello ora attribuito dal geometra Parrillo. Una stranissima e soprattutto consistente differenza che ora Piazza Grande e il suo consulente dovranno giustificare.


































