Utilizzavano mosti di uve da tavola a basso costo e non in regola con il Disciplinare per la produzione dei prodotti Igp. La Guardia di Finanza di Bari ha scoperto una maxi truffa nel settore della produzione dell’Aceto Balsamico. Sequestrati oltre 13.5 mila tonnellate di mosto di uve da tavola per un valore di oltre 600 mila euro
Maxi sequestro di Aceto Balsamico contraffatto per un valore di oltre 600 mila euro e tre imprenditori denunciati per truffa aggravata, frode in commercio e contraffazione della denominazione di origine dei prodotti agroalimentari. Si tratta del risultato di una operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Bari, in seguito alla scoperta di una truffa nel settore della produzione dell’oro nero modenese realizzata con l’impiego di ingenti quantitativi di mosti di uve da tavola a basso prezzo e non previsti dal Disciplinare di produzione, che per questo prodotto ad Indicazione geografica protetta prevede l’impiego di particolari vitigni di uve da vino pregiate. L’operazione dei finanzieri si è conclusa con il sequestro di oltre 13,5 mila ettolitri di mosto di uve da tavola pronti per essere trasformati in aceto balsamico di Modena. In seguito a meticolose indagini è stato infatti possibile scoprire in una vecchia cantina in disuso nella zona industriale di Rutigliano in provincia di Bari un deposito abusivo di oltre 7 ettolitri di mosto di uve da tavola, che partendo da questa cantina erano poi diretti in una cantina vinicola di una società di Cerignola deputata alla produzione dell’aceto balsamico. Tre gli imprenditori denunciati per truffa aggravata, frode in commercio e contraffazione della denominazione di origine dei prodotti agroalimentari. Mentre per il titolare del deposito abusivo è scattata una sanzione pecuniaria di 90 euro per ettolitro di prodotto non giustificato da alcuna documentazione.


































