L’After Vasco day ha lasciato immancabilmente strascichi e perplessità non ovviamente per la scelta di riconoscere l’onorificenza ad un artista straordinario come il Blasco quanto per il momento scelto dall’amministrazione e per il dispendio di risorse

Dopo i festeggiamenti di ieri per il conferimento della cittadinanza onoraria a Vasco Rossi è il momento di tirare le somme. La cerimonia infatti ha lasciato alcuni strascichi e sollevato qualche problematica. In discussione non è ovviamente il riconoscimento al Blasco della cittadinanza onoraria, onorificenza che indubbiamente merita e che gli spetta per le sue indiscusse e straordinarie qualità artistiche, quanto per la scelta del momento, gli enti pubblici devono in questo periodo rispettare la par condicio imposta dalla legge in periodo elettorale in vigore dallo scorso 29 dicembre e sulla location in cui ha avuto luogo l’evento. Un EX AEM, ancora da terminare con un completamento dei lavori che dovrebbe durare ancora alcuni mesi ed un dispendio di energie, risorse e denaro per una sistemazione provvisoria dei locali adibiti all’evento. Una par condicio che nel silenzio di tutti, l’amministrazione continua a violare anche domani, giorno in cui arriverà il Presidente del Consiglio Gentiloni per la consegna del cantiere per la riqualificazione dell’area Nord, allestito ed avviato sulla base del bando periferie.

Nel video l’intervista a Antonio Montanini, Capogruppo Cambiamodena