Arriva l’anestesia locale: dopo il Policlinico, è l’unico centro ad averla

La nascita di un figlio, per la donna, è sempre un’esperienza irripetibile, associata a emozioni forti. In modo particolare, al momento del parto, si lega l’esperienza del dolore durante il travaglio. Tra i diversi sistemi ideati per il contenimento del dolore durante il parto, l’epidurale (che consiste in un’anestesia locale) è considerata tuttora la procedura più efficace. Al ‘Ramazzini’ di Carpi è stato attivato, nelle ultime settimane, un percorso gratuito dedicato all’epidurale, che consentirà alle gestanti di informarsi e richiedere la somministrazione dell’analgesia durante il travaglio. L’Ospedale carpigiano diventa così il secondo centro nella provincia a fornire questa possibilità alle mamme, dopo l’attivazione, che risale a dicembre scorso, di un percorso analogo presso il Policlinico di Modena. «Un risultato davvero significativo – sottolinea Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Ausl – che si inserisce nel più ampio percorso di umanizzazione delle cure e consente di rendere l’assistenza a donne e neonati il più possibile ‘personalizzata’. Proprio in questo periodo, è bene ricordarlo, è stato anche riattivato, dopo lo stop causato dal sisma, il parto in acqua, che rappresenta un altro importante metodo non farmacologico per il controllo della sofferenza durante il parto». Considerando l’importanza dei punti nascita della rete provinciale dove è già possibile accedere gratuitamente alla parto-analgesia (Carpi, da sola, rappresenta annualmente oltre il 21% delle nascite), a Modena oltre il 60% delle mamme ha la possibilità di scegliere questo metodo di contenimento del dolore. Un dato decisamente più alto rispetto alla media italiana che, secondo l’Istat, si aggira intorno al 16%. A Carpi, in particolare, grazie alla sinergia tra le Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia e Anestesia e Rianimazione, dirette rispettivamente da Paolo Accorsi ed Elisabetta Bertellini, è stato possibile organizzare una ‘squadra’ interdisciplinare di professionisti che si dedicherà a informare le gestanti e seguirà passo per passo tutte le donne che sceglieranno di farsi somministrare questo tipo di analgesia. A quasi un anno dal sisma, l’attività del reparto non solo è ripresa completamente, ma l’Ostetricia di Carpi, rientrata a novembre 2012 nelle sue sedi, si distingue ancora una volta per un modello di assistenza che, negli ultimi anni, ha portato a risultati importanti come la riduzione nell’uso dei farmaci o il numero sempre minore di tagli cesarei effettuati annualmente. «Con l’epidurale – spiega Paolo Accorsi – aumenta ulteriormente la nostra offerta di assistenza, dando in questo modo alle mamme di scegliere, in piena libertà, diversi metodi di contenimento del dolore durante il parto».