Dopo la chiusura del punto nascite di Pavullo, per i comuni dell’alto appennino l’emergenza urgenza non è totalmente garantita. Il comitato Salviamo l’ospedale di Pavullo ha così scritto ai sindaci per richiedere che si faccia pressione su Provincia, Regione ed USL per il potenziamento del servizio.

‘Nei Comuni dell’Alto Appennino Fiumalbo, Pievepelago e Riolunato non vi è copertura dell’emergenza urgenza con ambulanza in pronta partenza 24 ore su 24. In quelle aree l’emergenza urgenza ostetrica è delegata nelle mani dei preziosi Soccorritori Volontari, medici di base o guardia medica, sebbene, il piano di emergenza che l’Ausl prevedeva a seguito della chiusura del punto nascite prevedesse un’attenzione particolare proprio per le donne residenti nei comuni di Pievepelago, Riolunato e Fiumalbo’. A dimostrarlo e a segnalarlo in una lettera aperta inviata ai sindaci dei tre comuni è il Comitato Salviamo l’ospedale di Pavullo che dopo la chiusura del punto nascite teme che la situazione possa peggiorare. Soprattutto per casi urgenti ed imprevedibili come nel caso di distacco di placenta che richiedono interventi di equipe e medici altamente specializzati. Un appello non a caso rivolto ai sindaci, responsabili per la salute pubblica dei propri cittadini e ai quali viene chiesto un’azione sui tavoli che contano di provincia, regione ed Usl. Il tema – dicono dal comitato – non è rinviabile.
Basta pensare che alla data odierna la sicurezza in emergenza urgenza è garantita dalle auto mediche provenienti da Pavullo del Frignano o da Vignola distanti dai dai 50 ai 70 km con tempi di percorrenza, stante la viabilità, sino ad unora e mezzo. L’adeguamento delle 17 elisuperfici non non ha interessato i tre comuni e l’elisoccorso li, di sera, non potrebbe atterrare..
Dalle ore 20:00 alle ore 8:00 l’emergenza urgenza sui tre Comuni in oggetto è garantita da una sola guardia medica. La parola ora, spetta ai sindaci.