Questa mattina è stato convalidato l’arresto dei tre giovani marocchini, tra i 19 e 22 anni, accusati della morte di Mirella Ansaloni, la donna uccisa a Finale Emilia lo scorso 18 settembre. Ora spetterà alle indagini stabilire le singole responsabilità.

Il gip Andrea Romito ha convalidato l’arresto dei tre giovani marocchini che lo scorso 18 settembre hanno ucciso a colpi di bottiglie di vetro la 79enne Mirella Ansaloni, per derubare dalla sua abitazione due collier d’oro e trenta euro. I tre, due 19enni e un 22enne, sono tutti incensurati e accusati di omicidio in concorso a scopo di rapina. Uno dei 19enni Ayoub Lamsid, fino al mese scorso abitava vicino casa della vittima, e pare essere stato proprio lui l’artefice del piano. Nel corso dell’interrogatorio Lamsid ha ammesso di essere stato a casa della signora ma di essere rimasto fuori a fare da palo e di aver sentito ad un certo punto le urla della donna. L’altro 19enne Hamza Driuoch ha confessato l’intenzione da parte del gruppo di voler rapinare la donna, ma di non essersi accorto della sua morte, credendola solamente svenuta dopo i colpi inferti. Il 22enne Samir Rida invece si è avvalso della facoltà di non rispondere. I tre giovani, due dei quali provenienti da famiglie integrate e conosciute in paese, sono riusciti ad entrare nell’abitazione di Mirella Ansaloni con la scusa di poter bere un bicchiere d’acqua, poi tentando di derubare la donna, l’hanno aggredita a colpi di bottiglie di vetro. Per i tre è stata convalidato l’arresto, dopo la riserva espressa ieri dal Gip, e ora spetterà alle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Claudia Ferretti, accertare le responsabilità di ognuno.