Dopo il Modena con lo stadio Braglia, anche a Reggio Emilia esplode la polemica per quanto riguarda l’affitto del Mapei Stadium. La Reggiana, infatti, ha raggiunto circa 200 mila euro di insoluti e vuole rinegoziare la convenzione

Affitti o canoni troppo alti. Un problema che negli ultimi anni ha afflitto la gestione Caliendo a Modena e che ora ha portato a pesanti riflessioni anche poco distante, in casa Reggiana. Al netto degli errori del patron canarino, l’esborso a cui ogni sei mesi ormai da quindici anni doveva far fronte il club ha inciso pesantemente sul bilancio annuale della società, impedendo talvolta anche qualche investimento in più sulla squadra. Stiamo parlando, infatti, di un canone da oltre 600 mila euro annuali quando il Modena ha stipulato la convenzione con l’Amministrazione comunale ai tempi della Serie A, cifra divenuta insostenibile con la retrocessione in serie B prima ed in Lega Pro poi, a maggior ragione se la proprietà dell’immobile rimane del Comune. Attualmente, prima della revoca della convenzione da parte dell’Amministrazione, il canone era sceso a circa 260 mila euro annuali, poco meno di quanto la Reggiana deve a Mapei, proprietaria dell’ex Città del Tricolore. Il presidente granata Mike Piazza, attraverso una nota ufficiale, ha spiegato che i 280mila euro più Iva che gravano sul suo club ogni 12 mesi sono un costo troppo elevato per le casse societarie, pertanto richiede l’intervento del sindaco al fine di mitigare questo costo che si è reso ancora più pesante da quando Mapei ha posto fine al contratto di sponsorizzazione con la Reggiana che, di fatto, copriva la metà dell’importo. Attualmente i debiti della Reggiana con l’azienda del patron del Sassuolo Squinzi sarebbero di circa 200 mila euro.