Questa mattina sono state illustrate le motivazioni che hanno portato il sindacato a costituirsi come parte civile nell’ambito del procedimento giudiziario
La Fiom – Cgil ha deciso di costituirsi parte civile nell’ambito del processo sul fallimento Firem, nei confronti dei titolari, dell’amministratrice e del consulente dell’azienda. La vicenda risale all’agosto del 2013, quando l’impresa di Formigine decise durante le ferie estive dei lavoratori di avviare il trasloco dei macchinari in Polonia,trasferendo la produzione a loro insaputa. I dipendenti, che dovevano tornare in fabbrica il 26 agosto, scoprirono lo smantellamento quasi per caso alla vigilia di ferragosto e riuscirono a bloccare l’ultimo camion che usciva dal capannone. I lavoratori assieme alla Fiom iniziarono un presidio giorno e note, e furono avviate anche trattative con l’azienda che però non andarono a buon fine. Furono 40 i lavoratori a perdere il lavoro. Il gesto della Fiom di costituirsi parte civile illustrato oggi vuole essere anche un segnale affinché un’azienda non possa decidere di far sparire dall’oggi al domani macchinari e merce.
Nel servizio l’intervista a Cesare Pizzolla, segretario Generale Fiom






































