Non si placano davanti ai cancelli dell’azienda Alcar Uno di Castelnuovo Rangone le proteste e i picchetti da parte dei lavoratori e dei rappresentanti del sindacato Si Cobas. Anche oggi le Forze dell’Ordine sono intervenute per operare un nuovo sgombero
Proteste, picchetti e sgomberi. Come successo ormai in più occasioni dallo scorso novembre, non si placano gli scontri davanti ai cancelli dell’azienda Alcar Uno di Castelnuovo Rangone. Ciclicamente gruppi di lavoratori e rappresentanti del sindacato Si Cobas mettono in atto manifestazioni, in un primo momento per protestare contro le politiche aziendali e poi, dallo scorso gennaio, anche per chiedere a gran voce la liberazione di Aldo Milani, uno dei massimi esponenti a livello nazionale del Si Cobas arrestato con l’accusa di concorso in estorsione e tutt’ora colpito dal provvedimento di obbligo di dimora a Milano. Questa mattina sin dalle primissime ore dell’alba si sono radunati davanti ai due ingressi dell’azienda gruppi di manifestanti, in totale una settantina con un pullman arrivato anche da Bologna. Gli agenti della Polizia di Stato sono dovuti intervenire per sgomberare uno dei due cancelli e consentire il transito ai camion in entrata ed in uscita dall’Alcar Uno. I lavoratori, tuttavia, hanno presidiato la zona anche nelle ore successive lo sgombero, sotto l’occhio vigile di una pattuglia dei Carabinieri, chiedendo il reintegro immediato dei 55 lavoratori licenziati nelle scorse settimane.


































